lunedì 4 novembre 2013

Spigolature Genetica Clinica/Umana Ottobre 2013. R. Tenconi





Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e Umana e di interesse generale del mese di Ottobre 2013 (Spigolature) che hanno attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature Genetics, Nature Medicine, Nature Neuroscience, Nature Reviews Genetics, Nature Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science & Cell.

PER I PEDIATRI E PER ALTRI SPECIALISTI (Neurologi, Ostetrici, Cardiologi, Psichiatri, ORL, Medici della riproduzione, Patologi ecc.).
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Hippo signaling disruption and Akt stimulation of ovarian follicles for infertility treatment. PNAS 2013;110:17474. Il 5 e il 10% delle donne in età riproduttiva non sono fertili perché affette dalla sindrome policistica dell’ovaio (PCOS) e l’1% per l’insufficienza ovarica primitive (POI)(amenorrea e aumento FSH serico <40 anni). L’infertilità è dovuta all’anomala crescita ovarica, che è stata in passato (anni 1930) curata con l’asportazione di un piccola parte di tessuto ovarico e successivamente con il drilling (piccoli fori sulla superficie dell’organo, ndr) con diatermia o laser. Nelle donne che vengono sottoposte a terapie per il cancro per preservare la loro fertilità viene asportata una parte superficiale dell’ovaio che viene frammentata per un miglior congelamento e per il successivo trapianto. Si è visto infatti che questi auto-trapianti stimolano la crescita follicolare, ma non si sa come questo avvenga. Il pathway di segnale chiamato Hippo è essenziale per il mantenimento delle dimensioni degli organi (How Do Organs Know When They Have Reached the Right Size? Science 7 June 2013;340)(Spigolature Giugno 2013). Hippo è costituito da molti regolatori negativi di crescita che agiscono in una cascata chinasica che al termine inattiva gli effettori di segnale Hippo, che sono YAP (Yes-associated protein) e TAZ (transcriptional coactivator with PDZ-binding motif, conosciuto anche come WWTR1). Nel lavoro si osserva che la frammentazione di ovaie murine promuove la polimeraizzazione actinica e altera il segnale Hippo aumentando l’espressione dei fattori di trascrizione a valle, promuovendo la crescita follicolare e la formazione di oociti maturi, che è ancor più rilevante se oltre alla frammentazione si induce una stimolazione con di Akt, una proteina chinasica citosolica che svolge un ruolo chiave nel pathway PI3K/Akt (già si sapeva che Akt attiva i follicoli ovarici primordiali dormienti). Dal topo all’uomo, anzi alla donna con POI: 27 pz di età 37.3 ± 5.8 anni con amenorrea di 6.8 anni, alle quali è stata applicata la frammentazione ovarica seguita da terapia stimolante in vitro con Akt (con inibitori di PTEN e attivatori di PI3K) e poi è stato effettuato l’autotrapianto, con successo in 8 pz, quelle che all’esame istologico avevano follicoli. In queste ultime seguite nel tempo e trattate con ormoni; sono stati individuati follicoli preovulatori dopo meno di 6 mesi (4 in 3 settimane). In 5 è stata effettuata la fecondazione tramite ICSI e gli embrioni criopreservati. In una di queste pz si sono ottenuti embrioni, due impiantati e la gravidanza con embrione singolo è esitata nella nascita a 37 sg di un bambino sano.
Gli AA ritengono che tale tecnica possa essere applicata alle donne di mezza età non fertili, alle donne che hanno subito una terapia antitumorale e in genere alle donne con scarsa riserva oocitica.

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Talking with Patients about Other Clinicians’ Errors. NEJM 2013;369:1752. Un giovane neurologo ha in cura una donna di 55 anni ipertesa e con diabete 2 che ha avuto a casa un ictus embolico. Guardando la documentazione vede che il medico di famiglia aveva visto la donna per palpitazioni e aveva fatto nel suo ufficio 2 ECG dandoli come normali, quando in realtà il neurologo vedendone i tracciati, e facendoli vedere a due cardiologi, ha la certezza che c’era in atto una fibrillazione atriale, (con)-causa dell’ictus (che probabilmente era prevenibile con terapia anticoagulante, ndr). Il medico di famiglia interpellato nega che i tracciati indichino una FA e che quello che si vede di irregolare sono i rumori di fondo del suo vecchio elettrocardiografo usato. Almeno in USA (da noi “dipende”, ndr) c’è consenso sul fatto che il medico quando vede un errore del collega lo comunichi al pz, ma la letteratura dice che questo è un errore. Voi che avreste fatto?
Quanto pubblicato è il risultato di un gruppo di lavoro composto da esperti di “patient safety” (nuova disciplina sanitaria), di assicurazioni per malpratica medica, legali, di comunicazione con i pz, bioeticisti e di politica sanitaria. Quando gli errori non sono tuoi, che fare? I pz e le loro famiglie vengono prima di tutto e hanno diritto di sapere onestamente e interamente quanto successo. E il fatto che sia difficile comunicarlo non deve costituire un motivo per non farlo. La raccomandazione al medico che pensa che ci sia stato un errore è di “explore, don’t ignore” errori potenziali, raccogliendo dati certi, non di dare pareri senza dati (magari commentando “io avrei fatto diversamente”). L’ideale sarebbe il contatto personale medico-medico minimizzando la naturale reazione di difesa di chi ha sbagliato. Se non c’è accordo e non si può concordare cosa dire al pz meglio passare alle istituzioni. Le raccomandazioni sottolineano il ruolo importante che comunque le istituzioni devono svolgere.
Tornando al caso dell’inizio il medico che ha rilevato l’errore (è una giovane neurologa) è in una difficile situazione perché è sicura che la pz fosse in fibrillazione atriale (ha mostrato i tracciati a cardiologi), che questa ha causato il danno neurologico e che tutto questo vada detto alla pz. Il medico di famiglia ha rifiutato l’ipotesi. Allora, secondo le conclusioni del GdL, deve dire al collega che ufficialmente chiederà un consulto cardiologico. Con la risposta in mano riproverà a concordare con il medico di famiglia come e cosa dire alla pz. Se il medico di famiglia non accetta deve passare il tutto alle istituzioni. Finale: “…transparent disclosure of errors is a shared professional responsibility. Only a collective approach to accountability can fully meet the needs of patients and families after harmful medical errors”. (Magistrale, ndr).
 
A proposito del bambino su misura.‘Designer Baby’ Patent Concerns Bioethicists. News of the week. Science October 23, 2013 (http://scim.ag/designbaby). Critiche dei bioeticisti a 23andMe (test-your-own-genes company) che offre un servizio ora brevettato (Gamete donor selection based on genetic calculations, 24 Sept 2013) che, dice la compagnia, permette di prevedere le caratteristiche fenotipiche di un bambino “teorico” in base alla probabilità di come il DNA dei genitori si può combinare. Il calcolatore (Family Traits Inheritance Calculator) non fornisce probabilità di malattia ma solo prevede (odds) sei caratteristiche fenotipiche come il colore degli occhi e la performance muscolare. Peraltro questa offerta è disponibile dal 2008, ma brevettarla ha richiamato l’attenzione degli eticisti, che sono però in disaccordo tra loro (come sempre, ndr) sugli aspetti etici di questa offerta. Comunque la compagnia dichiara che non intende offrire questa possibilità per scegliere i donatori di gameti nelle cliniche dell’infertilità (vedremo, ndr).

Polypill improves adherence but fails to win all scientists’ hearts. Nature Medicine 2013;19:1192. La storia del “pillolone” o “pillola multipla” (unica somministrazione di più farmaci) inizia nel 2003 con la pubblicazione che suggerisce che avvolgere una statina, un’aspirina, una Vitamina B e 3 farmaci che controllano la pressione sanguigna in un’unica pillola (Polypill) ridurrebbe il numero di attacchi cardiaci dell’80% se dati a tutte le persone oltre i 55 anni di età. Verifica: sperimentazione UMPIRE (ClinicalTrials.gov Identifier: NCT01057537)(JAMA 2013;310: 918) in India e in Europa: con un follow-up di 15 mesi con Polypill c’è stata più aderenza alla prescrizione della terapia e una modesta riduzione della PA e del colesterolo LDL. Nessun altra differenza significativa rispetto all’assunzione tradizionale.
Tutto da provare il vantaggio di Polypill. In sintesi “Polypill improves adherence but fails to win all scientists’ hearts”.

Dangerous work. Nature 2013;502:5. Sottotitolo “Behavioural geneticists must tread carefully to prevent their research being misinterpreted” (Nature http://doi.org/n2m; 2013). C’è (c’è stato) un movimento di opinione contro i “test dell’intelligenza” per i limiti e soprattutto per l’uso che se ne può fare. Ma “it was not the research that was problematic: it was the intended use of the results”. Come argomenta la nota pubblicata sullo stesso fascicolo (Taboo Genetics. Pg. 26) questo è ben presente nella mente di chi lavora nelle aree più complesse della genetica comportamentale, come quella di studiare l’ereditabilità dell’intelligenza, comportamenti violenti, razza e orientamento sessuale. E chi fa questo lavoro ha la responsabilità di prevenire il cattivo uso del loro lavoro, anche imparando come comunicarne i risultati.
Suggerimenti. 1. be patient non fare speculazioni eclatanti su risultati che devono ancora arrivare o sulle implicazioni che potrebbero venire; il BGI Cognitive Genomics group in Cina sta studiando i geni dell’intelligenza e alcuni hanno espresso feroci critiche (vedi l’articolo citato sotto e Chinese project probes the genetics of genius. Nature 2013;497:298) perché i risultati potrebbero essere usati (la Cina ha praticato come sappiamo il Gendercide femminile, ndr) per scegliere gli embrioni con maggior predisposizione a alto QI. 2. Be accurate e non sparare conclusioni basate sul poco. 3. Be sensitive: i risultati, come quelli della selezione degli embrioni “più intelligenti”, potrebbero essere visti dalla popolazione generale, sbagliando, come un tentativo di persone indubbiamente intelligenti di creare una società come loro. 4. Be proactive: essere chiari nell’esporre al pubblico i risultati. Viene portato un bellissimo esempio di un articolo sulla ricerca sulla ricerca di varianti associate al successo scolastico (GWAS of 126,559 Individuals Identifies Genetic Variants Associated with Educational Attainment. Science 2013;340:1467)(Spigolature Giugno 2013), che è stato accompagnato da una nota di 9 pg di FAQ (go.nature.com/7mov2j). Questa nota sottolinea chiaramente che il lavoro non ha trovato il “gene del successo scolastico” ma solo marcatori genetici che hanno un piccolissimo effetto sulla lunghezza della scolarità.
L’articolo a pg. 26 (Taboo Genetics) ha un sottotitolo: Probing the biological basis of certain traits ignites controversy. But some scientists choose to cross the red line anyway”. Cita le critiche al progetto cinese e stima il livello di tabù per 4 classi: Intelligenza= taboo level high; Razza=taboo level very high; Violenza= taboo level mild; Sessualità= taboo level mild. Opportunamente suggerisce che “If we’re worried that people will misuse science, we need to create safeguards — and an open public dialogue that ensures responsible use.”
 
A Randomized Trial of Planned Cesarean or Vaginal Delivery for Twin Pregnancy. NEJM 2013;369:1295. Sappiamo che il parto gemellare è correlato a una maggior frequenza di esiti avversi perinatali rispetto alle gravidanze con unico feto. Il quesito che si pongono gli AA è se il parto cesareo sia associato a minor rischio di danni perinatali rispetto al parto vaginale di gemelli studiando l’esito di 1.398 donne (2.795 feti) assegnato con metodo casuale al cesareo programmato e 1.406 donne (2812 feti) al parto vaginale. Nei gemelli tra le 32 e le 39 sg con il primo gemello in posizione cefalica il parto cesareo non ha modificato significativamente rispetto al vaginale la morte fetale/neonatale e la morbilità neonatale (ClinicalTrials.gov number, NCT00187369; Current Controlled Trials number, ISRCTN74420086). L’Editoriale che accompagna l’articolo (Delivering Twins. Pg. 1365) commenta che i risultati di questo studio suggeriscono che programmare un parto gemellare per via vaginale è una scelta ragionevole e sicura in “skilled hands”. Ma pragmaticamente conclude che per vari motivi “it seems unlikely that we will see a major change in use of cesarean delivery for twins nationwide”.

Preterm birth in multiple pregnancy: a glimmer of hope? Lancet 2013;382:1314. Commento di un articolo sulla tenue speranza di prevenzione del parto prematuro nelle gravidanze gemellari (Cervical pessaries for prevention of preterm birth in women with a multiple pregnancy (ProTWIN): a multicentre, open-label randomised controlled trial. Pg. 1341

Molecular basis for pH-dependent mucosal dehydration in cystic fibrosis airways. PNAS 2013;110:15973. La FC, malattia frequente controllata con screening neonatale, è dovuta a mutazione del gene CFTR (cystic fibrosis transmembrane conductance regulator), che codifica un canale del cloro/bicarbonato che quando non è funzionante determina disidratazione e acidificazione delle vie aeree. Un contributo alla patologia polmonare (non l’unica di questa malattia, ndr) è l’alterata regolazione del canale del sodio (Na+) epiteliale (ENaC) che accentua la disidratazione delle mucose aeree. Nel lavoro (studio in vitro) si dimostra che l’iperattività di ENaC nelle vie aeree nella FC è dovuta all’acidità del liquido superficiale delle vie aeree e che si può normalizzare l’idratazione della superfice delle vie aeree aumentandone il pH. Viene anche dimostrato che il gene SPLUNC1 (Short palate, lung, and nasal epithelial clone-1), a alta espressione nell’epitelio respiratorio del tratto prossimale delle basse vie respiratorie, è il fattore extracellulate pH-sensibile che inibisce ENaC nelle cellule normali ma non nelle cellule con mutazione del gene CFTR. Suggerimento terapeutico pratico: aumentare il pH delle vie aeree nei pz con FC.

Amyloid and inflammation. PNAS 2013;110:16291. Commento di un articolo (Pathogenetic mechanisms of amyloid A amyloidosis. Pg. 16115). L’amiloidosi reattiva è causata dalla persistente elevata concentrazione di una proteina della fase acuta, la siero amiloide A (SAA), il cui frammento aminoterminale si deposita in vari organi sotto forma di fibrille amiloidi. La sintesi e secrezione epatica di SAA è mediata dalle citochine pro-infiammatorie IL-1, IL-6 e TNFα. L'amiloidosi reattiva (AA) si associa a patologie caratterizzate da uno stato flogistico cronico, quali le malattie autoimmuni, le febbri periodiche ereditarie, le infezioni croniche ed alcuni tipi di neoplasie caratterizzate da una marcata secrezione di citochine pro-infiammatorie (http://www.amiloidosi.it/medici_amilo_aa.htm). Nel lavoro sono state studiate le basi molecolari dell’amiloidosi AA (amiloidosi infiammatoria/reattiva/secondaria da infiammazione cronica)(ci sono 9 tipi di amiloidosi) utilizzando il topo transgenico.

Porphyria Cutanea Tarda and Hypertrichosis. Clinical Images. NEJM 2013;369:1356. Donna di 54 anni con ipertricosi al viso e in sede temporale dall’età di 46 anni e lesioni cutanee al dorso delle mani (ulcerazioni, cute ispessita, milia) soprattutto dopo esposizione solare e urine rossastre.
The multichannel cochlear implant for severe-to-profound hearing loss. Nature Medicine 2013;19:1236.
The importance of being flexible. Nature Medicine 2013;19:1240. Lasker-Debakey Medical Clinic Research Award. Le storie di come è nato l’impianto cocleare per dare l’udito a chi non sente. I commenti di una ragazza di 20 anni con un impianto monolaterale a 2.5 anni: “At second switch on I burst into tears of joy because I had never heard sounds through this ear; on the first day I was able to recognize voices; one of the most miraculous outcomes is that I am aware of the direction of sounds; this has been the best decision of my life”.

Treatment of age-related macular degeneration.Lacet 2013;382:1230. La degenerazione maculare senile (invecchiamento della retina centrale che consente la visione distinta degli oggetti, ndr) è la principale causa di cecità nei paese svilupapti. Dal 2000 si applica come terapia l’iniezione intraoculare di farmaci inibenti il fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF), con successo.
Quesito 1: qual’è il farmaco migliore per costi-benefici? Ranibizumab, approvato dalla FDA, o Bevacizumab, farmaco per il cancro spesso usato off label che costa molto meno dell’altro e che viene usato nei paesi dove non può non esserci il rimborso del costo (come USA)? Quesito 2: quanto frequentemente l’iniezione? Di solito 1 mese, ma si cercano soluzioni per aumentare tale tempo. Quesito 3: è una terapia sicura a lungo temine (sollevata la questione del possibile ictus)?
L’articolo sullo stesso fascicolo cerca di dare una risposta (Alternative treatments to inhibit VEGF in age-related choroidal neovascularisation: 2-year findings of the IVAN randomised controlled trial. Lancet 2013;382:1258) ai quesiti. I due farmaci hanno simile efficacia (acuità visiva). Ridurre la frequenza delle iniezioni determina per ambedue una lieve riduzione dell’efficacia. La sicurezza è minore se il farmaco è somministrato in modo discontinuo. Nel commento si sottolinea un follow-up troppo breve e comunque una scarsa numerosità degli eventi sfavorevoli. Si conclude che, nonostante i farmaci abbiano la stessa efficacia, l’incertezza derivata da altri studi su possibili eventi sfavorevoli (in particolare quelli sistemici) farà sì che chi usa Ranibizumab difficilmente passerà al Bevacizumab (basso costo) e che difficilmente la politica sanitaria promuoverà questo passaggio (credo per i costi connessi con le eventuali patologie sistemiche, ndr).

Aryl hydrocarbon receptor deficiency causes dysregulated cellular matrix metabolism and age-related macular degeneration-like pathology. PNAS 8 October 2013:E4069. Nei primi stadi della degenerazione maculare si accumulano depositi extracellulari sotto l’epitelio pigmentato retinico (RPE), accumulo che, se non trattato, causa danno di RPE e della retina stessa. Viene dimostrato che un recettore nucleare (recettore arilico per gli idrocarburi –AhR, che è il maggior meccanismo di difesa che contrasta l’accumulo di tossine nelle cellule nel caso di prodotti di scarto metabolici o tossine) è essenziale per il metabolismo xenobiotico (composti estranei all’organismo)/tossinico e per la clearance dei rifiuti cellulari. Questo recettore è importante per la conservazione delle cellule RPE. Il topo carente di questo recettore sviluppa una patologia simile a quella della degenerazione maculare dell’uomo.

Inappropriate heat dissipation ignites brown fat thermogenesis in mice with a mutant thyroid hormone receptor α1. PNAS 2013;110:16241. L’ormone tiroideo è il maggior regolatore della termogenesi agendo sia negli organi periferiche che sul sistema autonomo centrale. Nel lavoro, utilizzando topi Hz per una mutazione puntiforme del recettore α1 dell’ormone tiroideo (mutazioni in Hz di questo gene danno l’Ipotiroidismo congenito senza gozzo CHNG6 MIM #614450) e studiati con termografia all’infrarosso, si dimostra un altro ruolo nella termoregolazione tiroidea con influenza sulla conservazione vascolare e la dissipazione del calore. Queste informazioni di un ruolo regolatorio dell’ormone tiroideo sulla perdita di calore tramite il controllo vascolare sono utili per capire nell’uomo la sregolazione metabolica da malattia non tiroidea che intralcia il segnale dell’ormone tiroideo che si verifica nella sepsi e in alcuni tumori.

SPERIMENTAZIONE ANIMALE
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Animal research: a balancing act. Nature Medicine 2013;19:1191. Editoriale dal sottotitolo:”Gains in human health come at the expense of animals in the lab. But denying those gains by hampering animal research could be far costlier”. Sotto la pressione degli animalisti in varie nazioni si sta riducendo l’uso degli animali per la sperimentazione. Si cita anche ripetutamente il nostro parlamento, che (non avendo nulla di meglio di cui occuparsi, ndr), ha posto forti limitazioni a questo tipo di ricerca (http://go.nature.com/ NMTb4x) andando ben oltre le restrizioni poste dalla EU che con una Direttiva prevede:
1.      Rimpiazzamento (Replacement), sostituzione con metodi alternativi.
2.      Riduzione (Reduction), riduzione del numero di animali.
3.      Raffinamento (Refinement), miglioramento delle condizioni degli animali (principi delle 3R, wiki).
Ma la società ha assolutamente necessità di tutte le scoperte derivate dagli esperimenti sugli animali anche tenendo conto delle limitazioni di modelli alternativi, come il sistema delle cellule in coltura o anche con la possibilità di creare un intero organo che non può però ricapitolare la complessità dell’intero organismo.
La ricerca animale è ancora fondamentale per testare nuovi vaccini, farmaci o tecniche chirurgiche, soprattutto provare l’efficacia delle non invasive. Mentre colture cellulari e organismi unicellulari possono invece fornire informazioni per la biologia di base.
Se per le restrizioni poste in USA nell’uso di scimmie si è resa difficile la ricerca in alcuni campi della biomedicina, in cui però la ricerca può essere in parte effettuata con metodi alternativi in vivo e in vitro, per le restrizioni italiane, con modifiche ancor più restrittive delle raccomandazioni europee, vi sarà una grave limitazione della ricerca sul cancro, sui trapianti, sulle cellule staminali e sulle dipendenze, su tecniche chirurgiche in veterinaria e in medicina, consentendo solo studi su modelli in vitro. L’Editoriale non esclude che la proposta di legge italiana possa non essere approvata (mi pare invece sia stata approvata, ndr), lasciando ai ricercatori italiani un po’ di speranza. In ogni caso conclude che altre compagnie di ricerca di altre nazioni con leggi meno restrittive ne avranno un vantaggio. Lo stesso per le restrizioni USA per la ricerca usando gli scimpanzè.

Animal experiments deserve a place on drug labels. Pg. 1024). Sottotitolo (del tutto condivisibile, ndr): Hybrid battery derives energy from waste water. PNAS 2013;110:15925. L’acqua di scarico può costituire una fonte di energia. Nell’articolo viene descritta una batteria ibrida (a basso tasso di autoscarica) con un anodo in cui i microorganismi ossidano la materia organica e rilasciano elettroni, che passano per un circuito esterno dove sono disponibili come energia elettrica e poi ritornano all’elettrodo allo stato solido nella batteria. Quando l’elettrodo è carico di elettroni lo si può rimuovere e ricaricare con esposizione all’ossigeno, e la produzione dell’energia riprende subito dopo la reinstallazione. La batteria non contiene membrane a scambio ionico. L’efficienza è del 30%, alla pari con la tecnica di fermentazione di materiale organico con produzione di metano mediante trattamento con calore. La batteria produce quindi energia in modo efficace usando la materia organica di scarto. Il problema per estenderlo su vasta scala: il costo dell’elettrodo d’argento, ma sicuramente la ricerca troverà un altro metallo meno costoso.
Drug development depends on preclinical experimentation in animal models. To make the public aware of the vital role of these studies, pharmaceutical companies should be legally obliged to make note of this on their products that came to fruition through animal research”. (Forse le persone normali si renderebbero così conto del contributo dato dalla sperimentazione animale alla salute di tutti noi, ndr)(vedi bellissima review da cui si capiscono molte cose della sperimentazione animale “Choosing an animal model for the study of Huntington’s disease. Nature Reviews Neuroscience 2013;14:708”)(Articoli interesse Ott 2013).

TERAPIA E SPERIMENTAZIONE
Cell types in profile. Nature Reviews Genetics October 2013;14. Commento su una nuova metodologia per favorire lo studio di funzioni cellula-specifiche e da qui le patologie relative. Il profilo trascrizionale sarebbe l’ideale per studiare i meccanismi patogenetici ma è stato sinora impossibile, dice il commento, isolare il tipo di singole cellule che si vuole analizzare. E’ stato messo a punto un approccio computazionale che consente di individuare la specifica espressione delle cellule di interesse da un campione di tessuto(Ju, W. et al. Defining cell-type specificity at the transcriptional level in human disease. Genome Res. http://dx.doi. org/10.1101/gr.155697.113 (2013)(non ho il pdf). Il metodo, definitoin silico nano-dissection’, utilizza marcatori di linee cellulari note e rileva l’espressione in diverse condizioni usando data di microarray da omogenati di tessuti. I risultati vengono usati per riconoscere i profili di espressione specifici di altri tipi cellulari. In pratica sono stati individuati i geni espressi nei podociti (cellule appiattite munite di particolari prolungamenti con i quali prendono rapporto con l'epitelio vascolare coinvolte in alcune patologie renali) della filtrazione glomerulare e responsabili di alcune forme ereditarie e di buona parte delle forme acquisite di patologia glomerulare. Sono stati identificati con il metodo su esposto 136 nuovi geni candidati dell’espressione podocita-specifico, due di questi identificati come patogeni.
Il metodo può essere applicato in varie linee cellulari per studiare la fisiopatologia di molte malattie.

Cell therapy for multiple sclerosis: an evolving concept with implications for other neurodegenerative diseases. Lancet 2013;382:1204. La Sclerosi multipla, la principale causa di disabilità neurologica che colpisce particolarmente i giovani adulti (20-40 anni, soprattutto donne), è una malattia a decorso cronico della sostanza bianca del sistema nervoso centrale. Si produce un danno e una perdita di mielina in più aree del sistema nervoso centrale (multipla) con perdita di mielina di grandezza variabile (placche) che possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica con lesioni simili a cicatrici (sclerosi) (http://www.aism.it/index.aspx?codpage=sclerosi_multipla). La Sclerosi multipla è incurabile ma sembra che la terapia con cellule staminali offra un importante potenziale terapeutico. Ora si sa che nella MS la riparazione mielinica spontanea è molto diffusa e efficace, che la disabilità è dovuta non tanto alla mielina quanto alla perdita di neuroni e assoni e che il danno si produce diffusamente nella sostanza bianca e grigia del SNC. Quindi l’idea di rimpiazzare con le staminali gli oligodendrociti e quindi la mielina con impianto diretto non tiene conto della diffusione del processo patologico. Ma la miglior comprensione ora delle proprietà immunomodulatorie e neuroprotettive delle staminali offre concrete speranze a una terapia cellulare per questa malattia progressiva così frequente nei giovani e così invalidante.

An old drug plays a new trick. Nature 2013;502:314. Commento di un articolo (A regenerative approach to the treatment of multiple sclerosis. Pg. 327) sulla possibilità di nuove strade terapeutiche per la MS ricorrendo a un vecchio farmaco già usato per il Parkinson che favorisce la riparazione della guaina mielinica che copre le fibre nervose, la Benzatropina (o Benztropina). Viene dimostrato, con uno studio sperimentale che il commento definisce monumentale, mediante selezione delle molecole che favoriscono appunto la neoformazione mielinica, che il farmaco, un anticolinergico, promuove la differenziazione degli oligodendrociti (le cellule che formano la mielina nel SNC, mentre nel SNP sono le cellule Schwann) in vitro e favorisce la rimielinizzazione nei modelli animali di MS.
Tenendo conto dei complessi meccanismi di danno e simil-riparazione spontanea della mielina che si verificano nella MS, in cui sembra che i progenitori degli oligodendrociti siano localmente presenti ma che non producano mielina, la terapia farmacologica dovrebbe avere miglior fortuna rispetto al rifornimento di altri progenitori oligodendrocitici forniti ad es. con un trapianto cellulare (come proposto dall’articolo sopra). Infatti, pur non essendo provato, sembra che il farmaco favorisca non tanto la proliferazione dei precursori degli oligodendrociti quanto la loro maturazione a cellule producenti mielina. Caveat: non è ancora detto che funzioni nell’uomo, perché alcuni pz con MS sono sati trattati con questo farmaco per controllare complicazioni urinarie e non ci sono state segnalazioni di un miglioramento della condizione di base. E poi non si sa se la rimielinizzazione avvenga non solo nelle sedi demielinizzate ma anche nelle placche.

Regulatory science in Europe: the case of schizophrenia trials. Lancet 2013;382:1234. Nello scorso aprile l’agenezia europea del farmaco (EMA) ha prodotto le nuove linee guida per la sperimentazione clinica in fase 3 per pz con schizofrenia. Nel commento di questo documento ufficiale della EU vengono riportati alcuni aspetti che possono ostacolare la ricerca dei farmaci per questa comune patologia e nello stesso tempo alcune possibili soluzioni. Critiche: EMA non richiede alle case produttrici di farmaci quando presentano la domanda di precisare tutti gli studi clinici sino allora condotti, in altre parole è lasciato a loro decidere cosa riportare. Secondo: EMA chiede che si suddividano i pz in 3 gruppi: farmaco da testare, placebo e farmaco che viene già usato (comparatore), richiedendo che il nuovo farmaco non sia almeno inferiore al comparatore efficace. Questo va bene se la sperimentazione riguarda una malattia senza uno standard farmacologico di riferimento, ma questo non è il caso della schizofrenia per cui si rischia di approvare un farmaco addirittura meno efficace di quelli che già ci sono. Inoltre il reclutamento: uno studio con un gruppo in placebo, non po’ includere i casi gravi quando per quella patologia ci sono già farmaci discretamente efficaci.
Da qui le proposte (che leggerete, ndr).

DIAGNOSI PRENATALE
Mitochondrial diseases. Lancet 2013:382 19 October. Ancora sul Three-parent baby che è la sostituzione mitocondriale dell’oocita della portatrice di mutazioni mtDNA: la tecnica consiste nell’inserimento del nucleo fertilizzato dell’oocita liberato dai relativi mitocondri in una cellula uovo di donatrice denucleata che ha mitocondri normali (vedi Mitochondrial Replacement, Evolution, and the Clinic. Science 2013;341:1345)(Spigolature Sett 2013 e precedenti 2013-2012). Il comitato della FDA dedicato alla questione si riunirà il 23-24 Ottobre per discutere delle nuove tecniche per la prevenzione della trasmissione delle malattie mitocondriali.

DIPENDENZE
Unraveling the genetic basis for alcohol consumption and preference. PNAS 2013;110:16695. Commento del lavoro (Loss of metabotropic glutamate receptor 2 escalates alcohol consumption. Pg. 16963). E’ noto che l’alcolismo è una condizione ereditabile, ma non sappiamo come. Il sequenziamento genomico per identificare varianti predisponenti applicato a ratti selettivamente incrociati ha identificato una variante del gene Grm2 nei ratti predisposti all’alcool (P) e assente in quelli che non lo gradiscono (NP). La variante causa l’assenza di mGluR2 (recettore del glutammato metabotropico 2)(i recettori metabotropici glutammatergici sono importanti per la plasticità e lo sviluppo neuronale, ndr), con alterata neurotrasmisisone dei pathway mediati dal recettore del glutammato e alterata espressione dei geni coinvolti nella neurotrasmissione. La variante è associata a un incremento di consumo di alcool e questa preferenza è determinata dall’incrocio tra ratti P e NP. L’inibizione farmacologica di mGluR2 nei ceppi dei genitori utilizzati per gli incroci P e NP risulta in un incremento di consumo di alcool.
Ulteriore verifica del coinvolgimento di mGluR2 in questa dipendenza: topi senza ambedue gli alleli Grm2 (gene che codifica mGluR2) hanno un aumentato consumo e preferenza di alcool. Nel lavoro utilizzando il sequenziamento genomico, l’analisi linkage e l’analisi funzionale è stato quindi provato che una variazione genetica di Grm2 influisce sulla preferenza per l’alcool nei modelli animali, modelli che in questo caso sono indispensabili per chiarire gli aspetti biologici della dipendenza (vallo un po’ a fare con le cellule in vitro! Ndr).

RICERCA
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Offline: What are scientifi c publishers for? Lancet 382:126. La casa editrice di Lancet e di molte altre riviste (Elsevier) ha tenuto la sua conferenza annuale in Portogallo. Scelta ispirata, dice l’editore di Lancet, perché il Portogallo nel primo 15° secolo e sino a tutto il 16° è stato un pioniere della scienza (cartografia) e della globalizzazione con la sua supremazia navale. Portugal has taught us that these two ideas, “global” and “science”, exist in a vital symbiosis”. Quale ruolo per le case editrici? Un mero strumento per consentire ai ricercatori di far conoscere le loro ricerche? Quello che la storia del Portogallo ci dice è una lezione più ampia sull’Illuminismo, “a lesson that scientists (and perhaps scientific publishers) too easily forget—is that science originally mattered because of its value not only for discovering truths about our world, but also because of its power to accelerate social progress”. La scienza è un metodo e una serie di valori che favoriscono in modo affidabile le trasformazioni politiche e economiche con il fine di proteggere e aumentare il benessere dei cittadini di una nazione. Il ruolo delle case editrici va ben oltre l’ossessione dell’impact factor (tutte considerazioni lievemente kennediane, e nello stesso tempo spiegano perché falsificare i dati scientifici non è una semplice frode ma un delitto contro l’umanità la cui sola sanzione possibile è la radiazione, ndr).

Communication in Science. Pressures and Perdators. Special Section Science  4 October 2013.
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Introduction: Scientific discourse: Buckling at the Seams. Pg. 57. L’introduzione parte da Thomas Edison che ha costruito un impero sui suoi 1.093 brevetti. Ma quello che considerò un fallimento, finanziando nel 1880 l’inizio di pubblicazioni con una prima rivista scientifica, Science, ha avuto da allora un enorme impatto sulla comunicazione tra gli scienziati. Verso la metà del 20° secolo una innovazione importante: la revisione tra pari con revisori anonimi degli articoli inviati per pubblicazione, quindi una fiducia nell’integrità scientifica di chi sottopone il lavoro e in chi le rivede. Con l’open-access questo è stato drasticamente cambiato; mentre le riviste tradizionali traggono i loro fondi dalle sottoscrizioni, ora con open-access i lavori sono pagati dagli AA stessi (in realtà ricordo che tempo fa gli AA pagavano per avere una bella stampa dell’abstract, ndr). Come risultato l’abuso è prevalente, come Science ha provato e denunciato. Alcuni open-access propongono e attuano una revisione ex post facto perché così, dicono, si aumenta il numero di revisori. Ma il punto è come dare credibilità agli articoli open-access.
Con le modificazioni indotte dall’uso di internet sorprendentemente sopravvive una forma di comunicazione, quella del rito dei congressi annuali in cui i ricercatori raccolgono notizie su ricerche in corso, fanno network e gossip (bellissima motivazione per andare ai congressi, ndr). La vitalità dei meeting scientifici ha fatto crescere tremolanti “cottage industry” (fatte in casa): meeting fatti più per profitto che per “illuminismo”.
Non si sa come questi cambiamenti modificheranno la cultura della ricerca, i processi per la progressione delle carriere e la raccolta fondi.
Gli altri articoli:
Pg. 58 The Rise of Open Access
Pg. 60 Who’s Afraid of Peer Review?
Pg. 66 The Seer of Science Publishing
Pg. 68 The Power of Negative Thinking
Pg.70 Hey, You’ve Got to Hide Your Work Away
Pg. 72 Lock Up the Genome, Lock Down Research?
Pg. 74 The Annual Meeting: Improving What Isn’t Broken What’s Lost When a Meeting Goes Virtual Meetings That Flatter, but May Not Deliver Great Presenters
Policy Forum
Pg. 80 Scholarly Communication:
Pg. Cultural Contexts, Evolving Models.
 
Many scientists lack time and interest in publishing results. Nature Medicine 2013;19:1199. Tra scrivere progetti di ricerca, insegnare e tutti gli obblighi per condurre un laboratorio (e io aggiungerei per i medici l’assistenza, ndr) non c’è tempo per scrivere un lavoro per una rivista scientifica con revisione dei pari sui risultati della ricerca che sono presentati come abstract ai congressi. Vedetevi il grafico a torta, con la fetta più grande per mancanza di tempo ma anche per studio incompleto, mancanza di interesse (ma poi che ci metti nel CV? Ndr) e una serie di motivazioni alcune anche curiose (paura che venga rifiutato, problemi con i co-autori ecc.).

Spanish recovery (go.nature.com/7x694q). Il governo spagnolo ha proposto il primo aumento dei fondi di ricerca dal 2009. Per ricerca e sviluppo aumenti dell’1% con 6.1 miliardi €, con aumento per la ricerca non legata alla difesa del 6%. Troppo poco dicono i ricercatori e le agenzie di ricerca dopo anni di tagli ai finanziamenti (39% negli ultimi 5 anni).
French budget (go.nature.com/wepepo). I fondi per la ricerca e l’università non saranno cambiati nel 2014.

Future Science. Perspective. Science 2013;342:44. Impossibile creare modelli di previsione sulle scoperte e le pubblicazioni scientifiche, ma ci sono segnali che le innovazioni stiano scemando, anche perché la valutazione dell’attività scientifica favorisce ricerche da cui è facile prevedere risultati immediati (“low-hanging fruit”). Ma anche perché sicuramente la recessione mondiale ha influito su questo rallentamento. Nella Perspective si commenta quanto riportato nell’articolo sullo stesso fascicolo (Quantifying Long-Term Scientific Impact. Pg. 127) che sottolinea un interesse nella “scienza della scienza” con la previsione del futuro impatto delle ricerche, che avrà ripercussioni sull’attribuzione di fondi di ricerca, dei premi per la ricerca e anche dei salari accademici (questo in USA ovviamente, ndr). Un aspetto noto, quello della citazione degli articoli che non sempre corrisponde al valore della ricerca (il classico: articolo modesto criticato e quindi citato proprio per la sua modestia). Per la quantificazione dell’impatto scientifico a lungo termine viene presentato un modello con tre punti chiave: l’attaccamento preferenziale (come il successo di un sito web con attaccamento ipertestuale con altri siti web e l’utilità del suo contenuto percepito dagli utilizzatori di internet), il trend temporale delle citazioni (immediatezza e longevità) e la “fitness” della ricerca (l’importanza attribuita dai pari). Un tentativo quindi di mettere a punto un metodo per prevedere se un articolo di successo può cambiare la scienza.

TERATOLOGIA
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Coffee disrupts brain development. Commento di un articolo di cui ho solo l’abstr (Silva C G et al. Adenosine receptor antagonists including caffeine alter fetal brain development in mice. Sci. Transl. Med. 2013;5:197ra104). Poco si sa sull’effetto sul cervello fetale della caffeina assunta dalla gravida. Feti di topi gravide esposti a un antagonista del recettore adenosinico A2A (A2AR) o che assumevano l’equivalente di 3-4 tazze di caffè al giorno (la caffeine è un naturale antagonista di A2AR) in gravidanza e nell’allattamento mostrano ritardata migrazione dei neuroni GABA nei circuiti dell’ippocampo nella prima settimana di vita, ipereccitabilità dell’ippocampo e aumentata suscettibilità convulsiva in risposta a agenti convulsivanti. Da adulti hanno perdita neuronale nell’ippocampo e difetti di memoria.
A questo punto occorrono altri studi che verifichino gli effetti sul prodotto del concepimento del consumo anche moderato del caffè da parte delle gravide/madri in epoca prenatale e nell’allattamento.

ZIBALDONE
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Human development of the ability to learn from bad news. PNAS 2013;110:16396. Nel prendere decisioni pensiamo a quello che potrà succedere in futuro e basiamo le nostre decisioni sull’esperienza. Ma pur disponendo di tutte le informazioni necessarie la nostra capacità di aggiornare il nostro orientamento talora è ristretta da pregiudizi cognitivi. Uno di questi pregiudizi è la tendenza a dare meno valore alle cattive notizie. Questo si verifica nei giovani, soprattutto in età preadolescenziale, che hanno appunto la tendenza a metabolizzare le buone notizie mentre tendono a dare meno valore alle cattive notizie (the “good news–bad news effect”). Questa asimmetria è mediata da un corretto uso computazionale delle notizie buone ma non di quelle cattive. E questo spiega perché gli adolescenti non rispondano adeguatamente agli avvertimenti. Sono quindi più esposti rispetto agli adulti a comportamenti rischiosi e potenzialmente dannosi (es. alcool, fumo, droghe, comportamenti). Peraltro questo comportamento è giustificato dalla necessità per i giovani, per acquisire capacità e indipendenza, di adottare un comportamento esplorativo che comporta comunque dei rischi. Dal punto di vista educativo piuttosto che insistere sui rischi che possono correre sarebbe meglio sottolineare gli aspetti positivi di una scelta (es. ridurre il consumo di etanolo per migliorare le performance sportive).

Resistant to Jet Lag Mice Genetically Deficient in Vasopressin V1a and V1b Receptors Are. Science 2013;342:85. Il jet lag, un problema crono-biologico i cui meccanismi sono poco noti (e che tutti, più o meno, soffriamo, ndr), si produce per uno sfasamento dell’orologio interno (che scandisce il ritmo circadiano nelle 24h) e il tempo esterno solare. i topi che mancano dei recettori della vasopressina V1a e V1b (V1a -/-V1b-/-) non hanno il jet lag, misurato con l’attività locomotoria l’espressione dei geni dell’orologio biologico e la temperatura corporea, con il mutante che rapidamente passa nella fase del nuovo ambiente. L’ipotesi quindi che la comunicazione interneuronale mediata da arginina-vasopressina, assente nei topi V1a -/-V1b-/-, conferisca una resistenza intrinseca del SNC alle perturbazioni esterne (come il jet lag).
Sappiamo che jet lag cronico e lavori usuranti con turni a rotazione sono fattori di rischio per obesità, diabete e malattie metaboliche. I risultati ottenuti identificano il pathway della vasopressina come un possibile bersaglio terapeutico per la sfasatura cronica del ritmo circadiano.

Live fast, die young, and win the sperm competition. PNAS 2013;110:17610. Commento di un articolo (Sperm competition drives the evolution of suicidal reproduction in mammals. PNAS 2013;110:17910). Prendi due mammiferi: il primo un marsupiale come l’Artechino bruno (Antechinus stuartii) i cui maschi hanno un ciclo vitale talmente breve che si riproducono un'unica volta nella vita, copulano per molte ore per assicurare il loro successo riproduttivo, poi esauriscono le loro energie e muoiono per collasso del sistema immunitario. Il secondo l’Homo sapiens che vive molto a lungo con i maschi che hanno un lungo (60 e più anni) periodo procreativo. Ci sono quindi mammiferi che vanno da cicli di vita velocissimi (semelpari=unico periodo riproduttivo) a molto lenti (iteropari=ripetuti periodi riproduttivi). I maschi semelpari come l’Artechino bruno hanno femmine invece che vivono più a lungo e possono avere diverse stagioni riproduttive. Perché? La riproduzione dei maschi differisce da quella delle femmine che è limitata mentre quella dei maschi no, quindi questi hanno una forte competizione per l’accoppiamento anche perché le femmine hanno l’accoppiamento sincronizzato e in alcuni animali, quelli che vivono in ambienti di alta latitudine, il periodo di incrocio è molto breve. In più in questi animali come l’Artechino vi è un’alta poliginandria (il maschio si accoppia con più femmine e le femmine si accoppiano con più maschi anche se succede alcune volte che un maschio impedisca ad un altro maschio di accoppiarsi con una la femmina).
(di competizione spermatica e di prolungata copulazione si può morire, ndr).

Seabird stress response is oceans apart. Nature 2013;502:144. I gabbiani atlantici che covano molte uova e hanno una vita relativamente breve sono più propensi in tempi di stress a badare ai loro piccoli rispetto ai gabbiani del Pacifico, che vivono più a lungo e che sono meno fertili. Purtroppo non ho il lavoro Proc. R. Soc. B 280, 20132090 (2013), ma mi pare di aver capito (abst.) che con l’induzione sperimentale di stress mediante somministrazione di cortisone (ormone associato a carenza di cibo) i gabbiani del Pacifico trascurano i loro piccoli che hanno quindi maggior probabilità di morire rispetto ai gabbiani dell’Atlantico, che reagiscono in modo diametralmente opposto e i cui figli hanno quindi maggior probabilità di sopravvivenza. I risultati concordano con l’ipotesi che life-history strategies (come gli individui modulano l’adattamento anatomico, fisiologico e comportamentale nella riproduzione e nell’autoconservazione in risposta alle condizioni ambientali) predicono le risposte a breve termine di individui sotto stress di una data specie.

Ancient DNA Links Native Americans With Europe. Science 2013;342;409. L’analisi del DNA di un ragazzo siberiano morto 24.000 anni fa, che è per ora il genoma più vecchio sequenziato per intero, ha molte analogie con i nativi americani e sembra provenisse da una popolazione europea o asiatica dell’ovest e non asiatica dell’est. Si ritiene ora che circa un terzo dei nativi americani attuali derivino dalla Eurasia dell’ovest e due terzi dall’Asia dell’est e che le tracce della discendenza europea trovate ora nei nativi americani non siano dovute alla migrazione coloniale.

Musical agency reduces perceived exertion during strenuous physical performance. PNAS 2013;110:17784. Abbiamo visto tutti che atleti che compiono un esercizio fisico tendono a sentire musica perché questo tende a ridurre la sensazione della fatica percepita e quindi un effetto positivo migliorando le prestazioni sportive.
Un gruppo di volontari sono stati sottoposti a un test spirometrico mentre lavoravano su una fitness machine (tower, stomach trainer, stepper) facendo ascoltare musica: una parte ascoltava musica che si adattava al loro esercizio (musical agency), cioè più uno pedalava o si sforzava più aumentava il ritmo della musica che si faceva più intricata, meno ha denunciato la sensazione di fatica e soprattutto di consumo di ossigeno rispetto a coloro che sentivano musica standard. Quindi che si era fatto un’”agenzia musicale” pedalando era più rilassato e i suoi muscoli usavano meno energia rispetto agli altri.

UNA BUONA NOTIZIA ECOLOGICA