martedì 31 luglio 2012

Spigolature Genetica Clinica/Umana Lug 2012, R. Tenconi


Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e Umana e di interesse generale del mese di Luglio 2012 che hanno attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature Medicine, Nature Reviews Genetics, Nature Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science, Cell.

***
Leukocoria and retinoblastoma—pitfalls of the digital age? Lancet 2012;379:2465. Una macchia bianca pupillare (leucocoria) è un primo segno facilmente visibile (di solito è la madre a notarla per prima, ndr) di un tumore, retinoblastoma, che è facilmente curabile se preso in tempo. Nel caso che viene presentato l’immagine era facilmente visibile in una foto digitale di una bambina a 15 mesi, macchia che è stata immediatamente corretta dal fotografo ritardando la diagnosi (ma poi è stato curata senza ulteriori conseguenze). Meglio sarebbe se nelle istruzioni del software di manipolazione delle immagini venisse messa l’avvertenza di prestare attenzione a questa anomalia.

***
Gene blocks effects of stress. Nature2012; 487:9. Commento di un lavoro (Neuritin produces antidepressant actions and blocks the neuronal and behavioral deficits by chronic stress PNAS 2012;109: 11378). Lo stress cronico porta alla depressione ma i suoi effetti possono essere bloccati, almeno nel ratto, mediante sovraespressione di un gene, neuritina, in una regione cerebrale coinvolta nella crescita dei rami neuronali. Lo studio nel ratto documenta infatti che sotto stress cronico vi è nell’ippocampo una ridotta espressione di questo gene e che tale effetto può essere annullato con antidepressivi. Il silenziamento del gene provoca comportamenti simil-depressivi. L’incremento dei livelli di neuritina favorisce la ramificazione neuronale e previene gli effetti comportamentali dello stress. L’ipotesi degli AA è che lo stress porta a atrofia neuronale nell’ippocampo, causa suscettibilità ai disturbi comportamentali. (Abbiamo il meccanismo. Ora troviamo il farmaco. Ndr).

***
Gene mutation defends against Alzheimer’s disease. Nature2012; 487:153. Sottotitolo: Rare genetic variant suggests a cause and treatment for cognitive decline. Commento di un articolo (Nature http://dx.doi.org/10.1038/nature11283 2012) che dimostra: “a lucky few people carry a genetic mutation that naturally prevents them from developing the condition”. La mutazione missenso riguarda un gene (proteina precursore beta-amiloide, APP) noto dai primi anni ’80 come responsabile di alcuni casi familiari di Alzheimer precoce. La mutazione, rara (0.5% degli islandesi, e 0.2–0.5% dei finnici, svedesi e norvegesi) è stata individuata in uno studio di popolazione genetico (NGS) clinico (storia medica) di quasi 1800 abitanti dell’Islanda e poi esteso a altre popolazioni del nord Europa. Chi porta la mutazione ha 5 volte la probabilità rispetto agli altri di raggiungere gli 85 anni senza Alzheimer e di evitare il declino cognitivo (perdita di memoria) e di vivere più a lungo (50% di raggiungere i 85 anni). Capire cosa produce la mutazione potrebbe indicare una cura per una malattia così comune e disabilitante come l’Alzheimer.

Silencing Huntington’s gene. Nature2012; 487:9. Commento di un lavoro (Sustained Therapeutic Reversal of Huntington’s Disease by Transient Repression of Huntingtin Synthesis. Neuron 2012;74:1031) su una molecola oligonucleotidica antisenso che riduce l’espressione della proteina mutante della c. Huntington e che risolve i sintomi nel modello animale della malattia. La molecola rimane nel tessuto cerebrale per oltre 3 mesi e i livelli della proteina mutante rimangono bassi oltre 4 mesi. A nove mesi dal trattamento l’animale mostra meno ansietà e mantiene buona funzione motoria. Analogamente l’infusione nel liquido cefalorachidiano intratecale spinale (via di sommistrazione usata nell’uomo per alcune terapie, ad es. morfina, ndr) nel macaco rhesus è associata a una riduzione di RNA messaggero della huntingtina in varie sedi cerebrali. Gli AA concludono che la proteina mutante nell’uomo è tollerata per decenni prima di dare i segni clinici della malattia, per cui la soppressione temporanea della huntingtina e il suo minor accumulo possono dare effetti prolungati nei pz. Si vedrà nel modello animale per quanto tempo dopo un’unica iniezione.

DNA methylation controls memory. Nature2012; 487:9. Commento di un lavoro (DNA methylation and memory formation. Nature Neuroscience 2012;13:1319) che partendo dal fatto che la metilazione DNA (che è considerata la “prima donna of epigenetics”) partecipa al meccanismo della formazione e del mantenimento della memoria dimostra che la metilazione, che controlla l’espressione genica (noi conosciamo il suo ruolo di repressore trascrizionale, ma nel SNC sembra avere un ruolo attivante di molti geni della plasticità sinaptica) diminuisce nell’encefalo con l’età e questo determina il declino cognitivo.

Similarities Despite Separation Science 2012; 337:157. Recensione di un libro (Born Together—Reared Apart: The Landmark Minnesota Twin Study di Nancy L. Segal. Harvard University Press, 2012. 416 pp, $49.95, £36.95, €45.00) che riguarda un prolungato (1979-1999) studio di gemelli (81 MZ e 56 DZ) separati dall’infanzia sul fenotipo, sugli aspetti fisiologici come le caratteristiche dentali, la funzione mentale, QI e sugli aspetti cognitivi, sulle malattie e sugli aspetti psicologici come la personalità, le inclinazioni, lo stile di vita, le inclinazioni ecc. Purtroppo la recensione non fornisce dati (gli unici riguardano uno studio del 1990 che non mette in evidenza nei gemelli MZ grandi differenze tra adottati e gemelli che hanno vissuto insieme). Per la metodologia vedi www.drnancysegaltwins.org.

Genes Suggest Three Groups. Peopled the New World Science 2012;337:144.Chi erano i primi americani? Uno studio di 20 anni fa della lingua, genetico e di analisi dei denti (?) suggeriva che vi erano state 15,000 anni fa dall’Asia almeno 3 diverse ondate di popolazione attraverso lo stretto di Bering. Ma questa ipotesi è stata poi trascurata perché geneticamente gli americani nativi, dall’Alaska al Cile, sono simili, suggerendo quindi un’unica popolazione fondatrice. Uno studio genetico approfondito conferma invece un flusso genetico di almeno tre diversi gruppi asiatici.

Extra-large letter spacing improves reading in dyslexia. PNAS 109:11455. Lavoro di un gruppo di neurofisiologi italiani e francesi che si occupano di dislessia (difficoltà di lettura e scrittura che riguarda il 5% della popolazione scolastica nonostante normale intelligenza e adeguata istruzione) che partono da una considerazione generale: Although the causes of dyslexia are still debated, all researchers agree that the main challenge is to find ways that allow a child with dyslexia to read more words in less time, because reading more is undisputedly the most efficient intervention for dyslexia. Aumentare lo spazio tra le lettere è un efficace modo di rendere la lettura più agevole e veloce.

First therapy targeting Parkinson’s proteins enters clinical trials. Nature Medicine News 2012;18:922. La m. Parkinson è caratterizzata dalla lenta ma progressive e per ora inarrestabile morte dei neuroni dopaminici.
La terapia attuale con levodopa allevia alcuni problemi motori ma le cellule della materia bianca continuano a morire e la malattia neurodegenerativa progredisce. Annunciata una nuova terapia vaccinale contro una proteina, sinucleina, che è la caratteristica patologica del Parkinson. Un trial clinico di un anno è in corso in 32 soggetti con Parkinson precoce (45-65 anni). Ma, viene fatto notare, l’immunizzazione verso proteine neurotossiche può non essere esente da rischi, infatti nel trial di fase 2 per l’Alzheimer contro frammenti di amiloide beta alcuni partecipanti hanno avuto una grave infiammazione cerebrale (Nat. Med. 202;8:199). In più la vaccinazione contro l’alfa-sinucleina nel topo ha provocato una neuroinfiammazione con rapida perdita di neuroni dopaminici col risultato quindi che “rather than fix the disease we actually accelerated it” (PLoS One 2008;3 e1376). Ma è possibile che le nuove tecniche di preparazione del vaccino potrebbero non comportare pericolose reazioni autoimmunitarie.

Neonatal Circumcision. NEJM 2012;367:e3. L’American Academy of Pediatrics conclude che l’evidenza scientifica di potenziali benefici medici non giustifica la circoncisione neonatale. Come sapete c’è in atto una campagna pro e contro tale pratica, in Germania è vietata. Vedetevi il video dell'intervento chirurgico.

Direct-to-consumer genetic testing. Lancet 2012;380:76. Ancora su un argomento più volte discusso: la vendita diretta al pubblico di test genetici. European Academies Science Advisory Council e la Federation of European Academies of Medicine hanno pubblicato il 29 Giugno 2012 il documento Direct-to-consumer genetic testing for health-related purposes in the European Union (http://www.easac.eu/fileadmin/Reports/Easac_Genetic_Testing_Web_Complete.pdf) in cui viene sconsigliato per la popolazione europea il ricorso a parecchi test, in particolare di screening prenatale, test per minori e test chiamati di nutrigenomica.

Cavour’s death and the political difficulties of Italian medicine. Lancet 2012;380:108-109. Lettere di commento (autori italiani) a quanto scritto da Giuseppe Remuzzi in un precedente fascicolo della rivista (Ethical disputes still beset Italian medicine 150 years after Count Cavour's death (Lancet 2011, on line 13 October)(Spigolature 4/2011). La prima (autore G. Cesana e F. Agnoli) contesta la tesi di Remuzzi sul ruolo negativo svolto dalla Chiesa di Roma sullo sviluppo della medicina in Italia e fa presente che il ruolo di eccellenza della medicina italiana del 17° secolo è stato favorito, non intralciato, dalla Chiesa che ha mantenuto l’eredità greca e romana, che ha fondato lazzaretti e ospedali per poveri e che ha fondato le università e le scuole mediche in Italia. La seconda lettera (V. Poletti, G. Corbellini) propone come causa di morte di Cavour non gli insensati salassi allora in voga ma la malaria maligna con coinvolgimento cerebrale o la porpora tromboltica trombocitopenica. Remuzzi risponde convenendo che la Chiesa ha contribuito molto allo sviluppo della medicina e non solo in Italia, ma che poi è diventata un ostacolo allo sviluppo scientifico ponendo tutto come dogma (cita l'Index Librorum Prohibitorum del 1559 con la lista nera di botanici, medici, astronomi). Per la causa di morte di Cavour ammette che potrebbe essere stata la porpora la cui diagnosi non è provabile se non con esami di laboratorio. Se così fosse, per l’anemia che fa parte del quadro clinico, il salasso peggiora gravemente la situazione.

The fall of the schizophrenogenic mother. Lancet 2012;380:110. Altra lettera ricollegandosi con la Perspective The art of medicine. The fall of the schizophrenogenic mother. Lancet 2012;379:1292 (vedi spigolature Aprile 2012, che stigmatizzava la colpevolizzazione della famiglia (madri soprattutto) come causa di schizophrenia nei figli porta un altro esempio in cui la stigmatizzazione si accompagnava con il carcere per le madri di bambini deceduti in culla (varie cause, in gran parte sconosciute) con una sintomatologia di encefalopatia ipossico-ischemica con emorragie retiniche e subdurali ritenuta da traumi provocati. Ignorance combined with bleeding is a potent force for injustice.

Cancer Genetics With an Edge, Science 2012;337:282. Commento stringato: Their lab helped reveal how faulty genes cause cancer, but Bert Vogelstein and Kenneth Kinzler sometimes irk (disturbano, seccano) colleagues with their “reality check” comments on genomic medicine. E cosa sostengono? Che in base ai loro studi (meeting lo scorso Aprile a Chicago della American Association for Cancer Research) l’applicazione del NGS ha scarso o nullo effetto per la prevenzione del cancro. Perché la maggior parte delle persone avranno un risultato negativo perché le mutazioni ereditate molto raramente sono responsabile del cancro e che un terzo di coloro che sono risultati negativi al test avranno il cancro dovuto a fattori ambientale e “bad luck”. “It would be great if we could determine who will and will not get cancer from sequencing their DNA, but the reality is, we won’t”. Questa comunque non è una novità, ma ora è provata dai loro dati.

Expression reduction in mammalian X chromosome evolution refutes Ohno’s hypothesis of dosage compensation. PNAS 2012;11:725. I cromosomi X e Y dei mammiferi placentati e dei marsupiali si sono originati 170 milioni di anni fa con una degenerazione del Y e con “monosomia” di geni che erano presenti in doppia dose, evento questo fatale quando succede per gli autosomi. Nel 1967 Susumu Ohno ha ipotizzato che l’espressione dei geni XL si sia raddoppiata e che la conseguente “tetrasomia” X nelle femmine ha portato nell’evoluzione all’inattivazione di un cromosoma X e a una parità di espressione nei sessi. Gli AA ora provano che tale ipotesi è da rifiutare in base a studi (sequenziamento RNA e proteomica) di geni ortologhi dei geni XL in specie divergenti evoluzionariamente prima dell’origine dei cromosomi X e Y. Rimangono quindi da ricercare le forze che hanno portato all’origine della inattivazione X nelle femmine dei mammiferi.
Vedi anche l’articolo (Battle of the sexes: Conflict over dosage-sensitive genes and the origin of X chromosome inactivation. PNAS 2012;109:5144) citato nella selezione degli articoli di interesse dello scorso Aprile.

Sex-Specific Adaptation Drives Early Sex Chromosome Evolution in Drosophila. Science 2012; 337:341. La storia dell’evoluzione dei cromosomi sessuali è diversa per il cromosoma X rispetto al cromosoma Y perché in quest’ultimo l’assenza di ricombinazione ha causato la perdita della maggior parte dei geni e l’accumulo di DNA ripetitivo. Nel lavoro mediante l’analisi genomica e trascrittomica del neoY si trova che la sua evoluzione è caratterizzata da perdita di funzione dei geni e a una selezione di adattamento maschio-specifico di geni per la funzione maschile.

Biobanks look to software solutions to handle data deluge. Nature Medicine News 2012;18:922. Le biobanche moderne stanno cambiando da depositi di campioni biologici umani a organizzazioni che offrono ai ricercatori informazioni utili per i ricercatori (dati clinici e di laboratorio, progetti di ricerca in corso ecc.) utilizzando gli strumenti informatici attuali e nuove tecnologie.

A public resource facilitating clinical use of genomes. PNAS 2012;109:11920. Le domande che si pongono per l’applicazione medica pratica delle indagini genomiche possono essere: How do we interpret genome data? Can we and should we regulate access to personal genetic data and/or interpretations? Can whole-genome data truly be considered anonymizable, even if not combined with other personal data? How strictly should a promise of privacy made to research subjects limit our ability to scientifically share their data with other researchers? Personal Genome Project (PGP)(http://www.personalgenomes.org/), organizzazione senza fine di lucro che coordina iniziative internazionali di "public genomics" tra cui PGP-Boston e molte altri centri di ricerca di altre nazioni, cerca di rispondere a questi quesiti ovviando al grosso limite dell’anonimato e creando un database condivisibile pubblicamente di dati genetici (varianti note e non note) e fenotipici usando un consenso “aperto” di volontari (al Maggio 2012 sono 1800) che collaborano a offrire i loro dati e materiale biologico. Particolarmente interessante la scheda prodotta dal Software for Variant Detection, Genome Reports, and Assisted Evaluation (GETEvidence) che interpreta il significato delle varianti fornendo anche un punteggio di significato (computazione, funzionale, caso/controllo) di importanza e di impatto clinico e di trasmissione ereditaria in caso di patogenicità.
Il progetto è stato approvato per raccogliere oltre a 100.000 partecipanti con un database ricco di informazioni biologiche e mediche usabile per contribuire alla ricerca.
Vedi anche il commento: Publicly available genome data one key to personalized medicine. PNAS 2012;109:11892.

Modeling Human Disease. Science 2012;337:269. La Genomica personalizzata sarà una pratica corrente addirittura applicabile non solo al letto del malato ma addirittura (con qualche esagerazione soprattutto nei tempi, ndr) nel “doctor’s office”. Queste tecniche producono una straordinaria quantità di dati che vanno interpretati e che aiutano a collegare il genotipo al fenotipo. Il sacrificio di organismi sperimentali, dice l’Editoriale, (dal lievito ai mammiferi) ha consentito la scoperta dei meccanismi molecolari fondamentali per la vita e che sono, quando alterati, alla base delle malattie dell’uomo. Molto di quello che sappiamo del cancro viene dallo studio della divisone cellulare del lievito e molto dei target molecolari per la terapia del cancro dagli studi dei vermi, come molte informazioni sullo sviluppo lo dobbiamo ai pathway di segnale cellulare studiati nella Drosofila e all’effetto della loro sregolazione. E così zebrafish, rane, ratti, topi (e altri mammiferi). Ora alcuni sostengono che ci sono nuovi strumenti per lo studio dei geni e dei loro prodotti come il sequenziamento genico e la manipolazione di cellule umane con la sdifferenziazione e differenziazione artificiale che possono rendere inutile l’uso di organismi sperimentali. Ma, segnala l’Editoriale, la principale obiezione all’abolizione risiede nella complessità di funzione del singolo gene, nell’ambito di un organismo vivente, e delle sue interazioni con prodotti di altri geni nei vari momenti della vita dell’organismo. L’Editoriale finisce così: “It is not time to abandon tried-and-true model organisms …” e “Let’s combine the powerful advances in human genetics with the versatility of model organisms to fulfill the promise of personalized medicine.

Gene data to hit milestone. Nature 2012;487:282. With close to one million gene-expression data sets now in publicly accessible repositories, researchers can identify disease trends without ever having to enter a laboratory. Così ha fatto un ricercatore bioinformatico (Expression-based genome-wide association study links the receptor CD44 in adipose tissue with type 2 diabetes. PNAS 2012;109:7049) che si è messo davanti a un oversized computer screen pescando a strascico un tesoro (un nuovo target per la terapia farmacologica del diabete) nel mare dei dati genetici. Analizzando i dati di 130 studi di espressione genica nel topo, nel ratto e nell’uomo ha trovato che un gene, CD44, era sovraespresso nel 60% degli studi. Il trattamento con anticorpi specifici ha portato a una riduzione significativa della glicemia nel topo obeso. L’enormità dei dati di espressione genica provenienti da vari studi (“Being able to reuse functional genomics data is a really new thing”), dati che le riviste scientifiche chiedono dal 2002 di depositarli in un db pubblico (GEO), ha il vantaggio dei numeri “There is safety in numbers.” che annulla i possibili artefatti e i vizi di accertamento dei singoli lavori che li hanno prodotti.

Editoriale (Error prone. Nature 2012;487:406) e commento (Face up to false positives. Nature 2012;487:427) di possibili errori lavorando con l’enorme quantità di dati dell’analisi genomica. I falsi positivi portano a imbarazzanti ritrattazioni, progetti inutili e stroncature di carriere. E questi errori stanno diventando sempre più frequenti (Nature 2012;483:509) in parte per la quantità di dati che si analizzano e in parte per la pressione a pubblicare dati sempre più sorprendenti. Il sottotitolo del commento dice: “ Scientists and journals must work together to ensure that eye-catching artefacts are not trumpeted as genomic insights”. Due processi che cospirano a deludere “ambitious genomicists”: 1. le dimensioni del genoma rendono possibile che si possano verificare eventi molto rari solo per caso e (non posso scrivere meglio di così) “The limited grasp of statistics that many biologists have and the irresistible appeal of biological findings that neatly fit the facts are a recipe for spurious findings”. 2. Tutte le tecniche di analisi genomica di nuova generazione con errori di sistema che possono essere considerati come dati biologici interessanti agli occhi degli inesperti e portare a conclusioni sbagliate.

Hormone linked to depression. Nature 2012; 487:27482.A hormone released by fat cells that is associated with a reduced risk of type 2 diabetes could also protect against depression (PNAS 2012 http://dx.doi.org/10.1073/ pnas.1202835109). L’adiponectina è correlate con la sensibilità all’insulina. La modifica di livelli di adiponectina nel sangue e nell’encefalo di topi comporta segni simili alla depressione in risposta allo stress: bassi livelli di questo ormone o l’iniezione di anticorpi neutralizzanti nel SNC favoriscono i disturbi comportamentali, l’iniezione nel SNC dell’ormone invece ha effetto antidepressivo nel topo normale, obeso e diabetico. Questo spiega anche perché nell’uomo la depressione ha una frequenza doppia nei diabetici rispetto alla popolazione generale.

Genetic Signatures of Exceptional Longevity in Humans. PLoS ONE 7 e29848. La componente genetica della longevità, calcolata sui gemelli, è modesta (20-30%) nei confronti della componente ambientale (stile di vita, alimentazione, ambiente) contrastando però con l’osservazione di cluster  familiari di centenari con ritardo di comparsa delle malattie correlate con l’età e del fatto che fratelli/sorelle di centenari in USA nati nel 1900 hanno una probabilità di vivere sino a 100 anni che è da 8 (femmine) a 17 (maschi) volte di più dei controlli (studio USA). La longevità è rara: 1:5000 per i centenari, 1:7 milioni per gli ultracentenari. Lo studio mediante analisi di linkage con SNP, molto complesso dal punto metodologico soprattutto come analisi statistica, ha riguardato 801 centenari (età media alla morte 104 anni e 914 controlli) e mette in evidenza che il contributo genetico è significativamente correlato con l’età e che il 90% dei centenari è classificabile in gruppi caratterizzati da differenti segnature genetiche di diverso valore predittivo di longevità eccezionale.

Europe Poised to Approve Gene Therapy. Science 2012;337:394. Per la prima volta una terapia genica è stata raccomandata dall’EMA (agenzia europea per i medicinali) per l’approvazione da parte della commissione europea. Il farmaco è Glybera, indicato per il trattamento di una malattia rara, deficit ereditario di lipoprotein lipasi, un enzima coinvolto nella rimozione dei trigliceridi dal sangue.
Sinora solo la Cina e la Russia hanno approvato trattamenti con terapia genica.

Genetic Code Reveals Hunter-Gatherer Diversity Science 2012, July 2012 (http://scim.ag/huntgath). La migrazione della specie umana attraverso l’Africa e poi Asia e Europa è stata accompagnata da mutazioni genetiche indotte dal nuovo ambiente. Il lavoro pubblicato su Cell del 25 Luglio (Evolutionary History and Adaptation from High-Coverage Whole-Genome Sequences of Diverse African Hunter-Gatherers) ha studiato (è il primo studio genetico a alta densità delle popolazioni africane) tre diverse popolazioni africane di cacciatori-raccoglitori (Hadza e Sandawe dalla Tanzania e i Pigmei del Camerun) e mette in evidenza nelle trasmigrazioni modifiche di geni dell’immunità, gusto e olfatto. La bassa statura dei Pigmei è controllata da diversi ampi tratti di DNA che coinvolgono la funzione ipofisaria e che regolano la crescita, l’immunità e molte altre funzioni. Sono anche stati osservati per i tre gruppi incroci con una precedente specie africana non ancora identificata, forse l’equivalente del Neandertal europeo.

PHYSICAL ACTIVITY: more of the same is not enough. Lancet 2012;380:190. Editoriale e una serie di articoli sulla necessità di attività fisica per la prevenzione di malattie cardio-vascolari e metaboliche.
Effect of physical inactivity on major non-communicable diseases worldwide: an analysis of burden of disease and life expectancy. Pg 219 (l’inattività fisica causa 6% malattie cardiovascolari, 7% diabete mellito 2, 10% tumori del seno e 10% del colon, 9% di mortalità premature. Eliminare l’inattività comporterebbe un incremento di attesa di vita di 0.68 anni).
The pandemic of physical inactivity: global action for public health. Pg 294. Necessaria un’azione globale perchè l’inattività è la quarta causa di morte.
Evidence-based intervention in physical activity: lessons from around the world. Pg 272. Analisi di iniziative nel periodo 2000-2011 in tutto il mondo per promuovere l’attività fisica.
Correlates of physical activity: why are some people physically active and others not? Pg 285. Sorprendentemente, ma non troppo, vi è anche una componente genetica nell’attività fisica, come per l’appetito. Studi nell’uomo e negli animali dimostrano che l’attività fisica è regolata da processi biologici e studi su gemelli e famiglie dicono che l’ereditabilità è del 30-78%. Geni candidati: quelli dei pathway dopaminergico e melanocortinergico.

Drastic Cuts Infuriate Researchers. Science 2012;337:138 (http://scim.ag/Italycuts). I ricercatori italiani si dicono furiosi per il taglio dei finanziamenti previsti dalla revisione della spesa pubblica annunciata in questi giorni. In particolare il presidente dell’Ist. Nazionale di Fisica Nucleare, che subirà la maggiore riduzione di budget (i suoi ricercatori hanno contribuito alla scoperta del bosone di Higgs) e il presidente CNR, con una riduzione del budget del 1.2% quest’anno e del 3.3% per i prossimi due anni. “We shall do our best to convince our politicians that research is a key element for the economical growth of our country”. (sì vero, ma qual è la resa della ricerca in termini di pubblicazioni – quanto ci costa un punto di IF - e soprattutto di brevetti – quanti euro per brevetto- dei nostri istituiti di ricerca? E rispetto a altri paesi, es. la Finlandia? Se non ricordo male, il confronto, come per tante altre cose, è deprimente Ci sono molti carrozzoni in cui la maggior parte dei finanziamenti, non su programmi ma “storici”, sono per il personale. Ndr).

In particolare per Pediatri e per Neonatologi.
Early-onset binocularity in preterm infants reveals experience-dependent visual development in humans. PNAS 2012;109:11049. E’ ancora controverso come l’ambiente possa influenzare la maturazione dell’encefalo dei neonati. Lo studio analizza lo sviluppo del pathway visivo e della visione binoculare studiandone la funzione in nati a termine e in prematuri (2 mesi prima del termine). Dimostra che la maturazione del pathway visivo segue un corso già programmato, mentre nonostante l’immaturità visiva la capacità della visione binoculare, che interessa un processo corticale, non è già programmata ma sembra dipendere dagli stimoli ambientali immediatamente dopo la nascita anche nei prematuri.
Questa precoce plasticità, se stimolata con prolungata stimolazione, consente quindi una precoce visione corticale binoculare degli immaturi

A new milestone in the history of congenital heart disease. Lancet 2012;379:2401. Editoriale sulla utilità (alta specificità -99.9%- e sensibilità -76.5%- e pochi falsi positivi -0.14%) della pulsiossimetria (pinza al dito) per l’individuazione delle malformazioni cardiache critiche, anche di quelle che possono non essere identificate alla nascita (ricordo che le MC sono le più comuni malformazioni congenite alla nascita). Presentata una perspective (Screening of newborn babies: from blood spot to bedside. Lancet 2012;379:2407) e uno studio con metanalisi delle varie pubblicazioni sull’argomento (Pulse oximetry screening for critical congenital heart defects in asymptomatic newborn babies: a systematic review and meta-analysis. Lancet 2012;379:2459).

Prenatal growth in humans and postnatal brain maturation into late adolescence. PNAS 2012;109:11366. La vita prenatale è una fase critica fondamentale per lo sviluppo cerebrale nell’uomo. Oltre agli studi negli animali che dimostrano l’effetto dei fattori ambientali sfavorevoli, anche lievi, sullo sviluppo encefalico e sulla funzione (cognitiva, comportamentale) vi sono dati empirici anche nell’uomo che lo dimostrano (parto prematuro, scarsa crescita fetale, esposizione materna a radiazioni o a sottoalimentazione). In questo lavoro viene verificato se vi sia una correlazione tra piccole variazione del peso alla nascita con lo sviluppo cerebrale postnatale e la funzione cognitiva in 139 coppie di gemelli (85 MZ e 54 DZ) e in 170 non gemelli, tutti nati da gravidanza normale a termine, valutando 1,022 risonanze magnetiche cerebrali strutturali (sMRI) a età comprese tra i 3 e i 30 anni a intervalli di 2 anni. Vi è una correlazione statisticamente significativa tra lievi variazioni di crescita prenatale, comunque entro i limiti normali, e alterazioni protratte sino all’età adulta dell’area superficiale corticale importante per i complessi processi cognitivi. Le differenze sono piccole ma riguardando nati a termine con peso normale per l’età gestazionale, per cui diventano rilevanti a livello di popolazione dal punto di vista di salute pubblica, sociale e scientifico.

Nessun commento:

Posta un commento