domenica 5 ottobre 2014

Spigolature Genetica Clinica/Umana Settembre 2014. R. Tenconi



Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e Umana e di interesse generale del mese di Settembre 2014 (Spigolature) che hanno attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: British Medical Journal, Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature Genetics, Nature Medicine, Nature Neuroscience, Nature Reviews Genetics, Nature Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science & Cell.

DA NON PERDERE
Managing the care of adults with Down’s syndrome. BMJ 2014;349:g5596. Due dati epidemiologici per sapere dove stiamo andando: in UK con la diagnosi prenatale non invasiva la proporzione di diagnosi prenatale per donne di età <35 anni è passata dal 54% del 2008 al 66% nel 2012, ma è rimasta invariata al 71% per quelle >35 anni. Le interruzioni di gravidanza per trisomia 21 variano da paese a paese: 67% in USA, 90% in UK, senza una significativa variazione dopo l’introduzione della DP non invasiva. Alla riduzione della nascita si contrappone per la s. Down una migliore attesa di vita (meglio nel counseling  parlare di attesa di vita piuttosto che di mortalità, ndr). In ogni modo se negli anni ’70, in USA, l’età media di morte era <10 anni, ora l’80% delle persone con s. Down arriva all’adolescenza e l’età media di morte è sui 50-60 anni, in genere per patologia cardiaca (25-40%) o infezioni respiratorie (20-40%), con la demenza dopo i 40 causa che è una concausa di circa un terzo delle cause di morte. L’aterosclerosi, inizialmente bassa nei primi decenni, cresce al 13% per età > 50 anni. In questa eccellente Clinical Review vengono presentati i dati sulla comorbilità in età adulta: malattie endocrine (ipo- ma anche ipertiroidismo da identificare e curare, obesità da prevenire), cardiache (il 40% ha una malformazione per cui l’ecocuore è di default alla nascita e anche in epoca adulta per prolasso mitralico e insufficienza aortica), gastrointestinali (25% adulti hanno disfagia e problemi di deglutizione con rischio di aspirazione, curabili; il 7-17% ha celiachia da controllare se vi è il sospetto sia in età pediatrica che nell’adulto, curabile con dieta), emato-oncologiche (leucemia, in genere molto sensibile alla terapia farmacologica, più frequente ma nel 90% dei casi solo in età pediatrica), respiratorie (polmoniti ma soprattutto, per frequenza, apnea ostruttiva), problemi comportamentali e di salute mentale (depressione, autismo ed ansia, non facilmente distinguibili dalla malattia di base), neurologiche (demenza con disturbi del sonno, apatia, cambiamenti della deambulazione e della personalità, convulsioni, incontinenza). E suggerimenti per la sorveglianza medica, controllo della riproduzione, quali specialisti sono in genere coinvolti o è opportuno coinvolgere e infine aspetti etici come quelli decisionali, che data l’ampia variabilità della disabilità intellettiva nella s. Down, poggiano su una delicato equilibrio tra preservare l’autonomia della persona e le indicazioni date da coloro che le seguono dal punto di vista medico e non medico (sintesi e commento troppo lungo lo so, ma l’argomento è appassionante, ndr).

Per i giovani che lavorano. Il sunto sotto è solo per stimolarne la lettura.
The ones who got away. Nature 2014;513:20. Ogni tanto qualche promettente ricercatore decide di lasciare  la ricerca e fare altro. Sentite i loro commenti sollecitati da Nature. Uno di questi brillanti ricercatori, nato in Iran, operava in un laboratorio di chimica organica USA ed è andato a lavorare nel mercato dei derivativi negli anni ’90, quindi da chimico a capitalista lavorando per la Goldman Sachs Group e poi per la Lehman Brothers. Il suo commento: “I don’t think I’m the most natural banker or financial thinker, but I know that I have a certain amount of intellectual ability that I can utilize, if I work very hard”. Il secondo ricercatore è una fisica teorica italiana che si occupava di supercomputer e cervello in fuga perché si sentiva discriminata come donna nel suo campo in quegli anni (’90). Vedendo nel web una possibilità di lavoro, si è fatta un’agenzia viaggi on line (Venere), con prenotazioni alberghi e altro. Grande successo, l’ha venduta ed è tornata in un certo senso alla ricerca per occuparsi di una patologia rara presente nella sua famiglia (cecità al colore, monocromatopsia) sperando nella terapia genica. Il suo commento (molto bello, meglio di quello sopra, ndr): “I found myself without a salary and a big road full of possibilities in front of me”. Il terzo, un californiano che ha fatto da giovane molti lavori, e che è diventato con successo un fisiologo di pesci. Poi ha adattato a tal punto la sua carriera a quella ben remunerata della moglie (research-grant administrator) e ai loro due figli che ora insegna al locale college e fa lo “stay-at-home parent”. Il suo commento (crudo crudo, ndr): “I could have gone for it, but our children would have been raised by wolves and gypsies at that point” (come noto i bambini americani non hanno i nonni. Noi sì vero? Ndr).

EPIGENETICA
The epigenetic landscape of Alzheimer’s disease. Nature Neuroscience 2014;17:1138. Commento di due articoli indipendenti (Methylomic profiling implicates cortical deregulation of ANK1 in Alzheimer’s disease. Pg. 1164 e Alzheimer’s disease: early alterations in brain DNA methylation at ANK1, BIN1, RHBDF2 and other loci. Pg. 1156) in cui con l’analisi dell’intero epigenoma su tessuto cerebrale di pz con Alzheimer è stata identificata una significativa associazione tra regioni a metilazione differenziata e malattia suggerendo che tale correlazione rifletta una causalità. E’ da sottolineare che molte di queste regioni a differente metilazione contengono loci (ANK1, RPL13, RHBDF2 and CDH23 e altri) già individuati dall’analisi di associazione mediante SNP genome-wide associati all’Alzheimer. Un altro dato interessante suggerito dal secondo articolo: le alterazioni di metilazione potrebbero influire sull’epoca di inizio dei segni clinici perché sono state osservate anche in soggetti presintomatici.
Il commento aggiunge però che è ancora da provare che le differenze di metilazione siano causa della malattia o invece siano solo una precoce conseguenza delle alterazione neuropatologiche.

Epigenome reprogramming — of mice and men. Nature Reviews Genetics Sept 2014;15. Commento dei due lavori selezionati nelle Spigolature di Luglio 2014: DNA methylation dynamics of the human preimplantation embryo. Nature 2014;511:611 e The DNA methylation landscape of human early embryos. Nature 2014;511:606 che forniscono un atlante della riprogrammazione epigenetica nelle prime fasi dello sviluppo embrionale dell’uomo. Il commento sottolinea che la riprogrammazione epigenomica non è poi nel topo così diversa da quella dell’uomo.

PER I PEDIATRI E PER ALTRI SPECIALISTI (Pediatri, Neuropsichiatri Infantili ,Neurologi, Ostetrici, Cardiologi, Psichiatri, ORL, Medici della riproduzione, Patologi ecc.).
Vitamin B12 deficiency. BMJ 2014;349:g5226. Ottima Clinical Review della carenza di B12. Gran parte della cause acquisite (ridotto assorbimento gastrico, malassorbimento intestinale, insufficienza pancreatica, ridotta assunzione, aumentate richieste, farmaci) ma anche malattie congenite come difetto del recettore del complesso vitamina B12-fattore intrinseco (sindrome Imerslund-Gräsback), difetto congenito del fattore intrinseco (Anemia perniciosa giovanile), mutazione del gene Cobalamina, deficit di Transcobalamina.
Diagnosi, clinica, terapia e prevenzione.

Incomplete eyelid disjunction. BMJ 349:g5095. Donna di 87 anni con una sottile striscia connettivale che unisce la palpebra superiore all’inferiore vicino alla punta lacrimale (vedi foto), senza altre anomalie oculari o di altri organi: anchiloblefaron congenito (filiforme adnatum). Le palpebre si separano normalmente in 5-6a sg, la incompleta separazione dà luogo alla presenza appunto di un ponte di tessuto connettivo tra le due palpebre. Può essere isolato, associato ad altre anomalie, come labioschisi (in alcuni casi a trasmissione AD) o ano imperforato o sindromica (trisomia 18 e > 30 sindromi tra cui la s. Hay-Wells). 

Libretto sulla Falcemia: Centers for Disease Control and Prevention USA ha pubblicato un libretto per genitori, insegnanti e personale scolastico che descrive la Falcemia ed il miglior modo per aiutare i ragazzi con questa malattia (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0140673614616342).

Sanofi to propel inhalable insulin Afrezza into market. Nature Biotechnology 2014;32:851. Afrezza è un inalatore di insulina rapida che contiene particelle di insulina ricombinante, per persone che necessitano di insulina ai pasti. L’apparecchio è grande poco più di una chiavette USB.

Vari articoli su Global Health. Special issue 12 September 2014. Tra cui:
Halving premature death. Science 2014;345:1272.Death in old age is inevitable, but death before old age is not”. Questa Opinion in una pagina presenta i dati di mortalità del passato (1970), di oggi con le proiezioni per il 2030. Se il controllo delle malattie e lo sviluppo economico continueranno si dimezzerà fra 20 anni la mortalità entro i 50 anni (nel 2010 il rischio cumulativo era del 15%, non poco, ndr), e quella sotto i 70 anni sarà meno di un sesto (se leggo bene nella figura il rischio cumulativo nel 2010 era intorno al 30%). La sanità pubblica e la medicina non possono offrire la vita eterna, ma una vita confortevole e una buona probabilità di evitare una morte prematura.

The state of global health in 2014. Science 2014;345:1275. Guardatevi il grafico degli anni di vita potenzialmente persi a varie età e le relative cause nei vari continenti e nelle nazioni ad alto reddito. Differenze enormi. 

Changing behaviors to prevent noncommunicable diseases. Science 2014;345:1243. Come ridurre l’impatto delle malattie non trasmissibili (causa nelle nazioni sviluppate della maggior mortalità precoce).

Per gli oncologi:
“Angelina effect” led to more appropriate breast cancer referrals, research shows. BMJ 2014;349:g5755. Dopo l’annuncio del Maggio 2013 dell’attrice Angelina Jolie che, risultata positiva per mutazione del gene BRCA1, si è sottoposta a mastectomia bilaterale, in UK le richieste di test e counseling genetico sono praticamente raddoppiate e sono rimaste alte nei successivi 6 mesi. Effetto superiore ad altri annunci simili per altre condizioni (cancro della cervice e cancro del colon) nel passato.

Un articolo di farmacogenetica: trovata una nuova variante della reazione leucopenica alle tiopurine.
A common missense variant in NUDT15 confers susceptibility to thiopurine-induced leukopenia. Nature Genetics 2014;46:1017. Le tiopurine (Azatioprina e 6-Mercaptopurina) sono usate nella terapia del cancro e delle malattie infiammatorie o autoimmunitarie, come la malattia Crohn. Il 5% dei trattati di discendenza europea è a rischio di leucopenia, che può anche essere grave. E’ noto che mutazione di TPMT (tiopurina S-metiltransferasi) ne sono responsabili (MIM #610460) tanto che la FDA raccomanda lo screening di questo gene prima di iniziare la terapia. Ma queste mutazioni sono responsabili solo di un quarto dei casi con leucopenia da tiopurina. Nelle popolazioni asiatiche nonostante la frequenza di mutazioni di TPMT sia un terzo di quella degli europei la frequenza della reazione neutropenica da tiopurina è molto maggiore (30-40%). Da qui l’indagine con Immunochip nella popolazione coreana in cui è stato individuato un SNP (missenso) del gene NUDT15 (nucleoside difosfato-legata porzione X motivo 15) fortemente associato alla neutropenia precoce (<8 settimane dall’inizio)(OR 35.6) con sensibilità di quasi il 90% e specificità del 93% (per le varianti TPMT causa di leucopenia i valori sono rispettivamente del 12% e del 98%). In più sembra esserci un effetto dose genica (Hz vs Om) della variante NUDT15 sulla reazione leucopenica. Questa variante di NUDT15 è presente anche negli europei ed è causa di leucopenia da tiopurina, ma ha un frequenza allelica bassa (~0.004).

Hope in a mouse. Science 2014;346:28. La compagnia americana Champions Oncology offre modelli personalizzati di topo per curare il cancro. In pratica la compagnia trapianta un frammento di tumore di una persona in topi senza sistema immunitario e poi quando il tumore attecchisce prova nei topi diversi farmaci per identificare il più efficace. Il costo è di 2.000 $ per creare il topo avatar (come il gioco al computer in cui l’avatar è la rappresentazione grafica di chi gioca) e 2.500 $ per ogni farmaco, minimo 3 e senza limite superiore. Vi sono opinioni negative su una procedura non validata clinicamente e chi ha fondato la società, un oncologo, riconosce che i pz pagano per una strategia che è ancora sperimentale, ma che non ci sono alternative.
Precisa anche che nel 30% dei casi non si riesce a fare un avatar, soprattutto per alcuni tumori come il cancro mammario e che il processo richiede almeno 4 mesi.

Per i Pediatri e per Neuropsichiatri infantili:
New growth charts for newborn babies. Lancet 2014;384:833. Commento di un articolo (International standards for newborn weight, length, and head circumference by gestational age and sex: the Newborn Cross-Sectional Study of the INTERGROWTH-21st Project. Pg. 857) in cui sono riportate le curve di crescita di peso lunghezza e circonferenza cranica per sesso su campionamento trasversale di più di 20.000 neonati dalle 33 alle 42 sg di 8 paesi (Brasile, Cina, India, Italia- Torino-, Kenya, Oman, UK e USA) per disporre di parametri multietnici. Pregi con qualche difetto, ma l’auspicio è che vengano adottate a livello internazionale.

Zebra lines after bisphosphonate therapy. BMJ 2014;349:5454. Alla Rx del polso (per dolori) osservate bande radiopache multiple perpendicolari all’asse di crescita in un ragazzo di 12 anni con osteogenesi imperfetta curata con cicli di pamidronato.

The Missing Environmental Factor in Celiac Disease. NEJM 2014;371:1341. Comune domanda di genitori con figlio a rischio di celiachia: “How can I protect my child from the development of celiac disease”? Si diceva, in base a ipotesi svedesi e dati USA, che esiste una “finestra di opportunità” introducendo piccole quantità di glutine a 4-6 mesi di vita e preferibilmente mantenendo l’allattamento al seno. Si dimostra nei due lavori sottoriportati che non è vero. Ma allora perché se la frequenza nella popolazione delle varianti HLA a rischio, che è del 25%, è rimasta invariata e il contenuto di glutine nella farina è rimasto invariato la celiachia è diventata invece così frequente (l’1% della popolazione, cresciuta di 4-5 volte negli ultimi 50 anni). Ma allora quali sono i determinanti ambientali? Ne sono stati sospettati alcuni, ma ciascuno con poco effetto come il cesareo, infezioni, antibiotici e l’uso di inibitori della pompa protonica. Un altro elemento ambientale potrebbe essere il crescente uso del glutine “vitale” (essicazione a basse temperature).
Questo aumento potrebbe essere, in parte, solo su base diagnostica-classificativa, come la recente identificazione della sensibilità al glutine non celiaca.

Introduction of Gluten, HLA Status, and the Risk of Celiac Disease in Children. NEJM 2014;371;1295. Non è chiaro se vi sia una relazione tra il rischio di sviluppare la celiachia e il tipo di alimentazione precoce e l’epoca di introduzione del glutine nella dieta. Lo studio di tutti AA italiani del gruppo di studio sulla celiachia della Soc. Italiana di Gastroenterologia Pediatrica (SIGENP) ha concluso che nei bambini a rischio di celiachia il ritardo nell’introduzione nella dieta di glutine (6-12 mesi) o l’allattamento al seno non modificano il rischio di celiachia, anche se il glutine introdotto tardi ritarda l’inizio della malattia. Quello che conta come predittore di rischio è il genotipo HLA (CELIPREV ClinicalTrials NCT00639444).

Randomized Feeding Intervention in Infants at High Risk for Celiac Disease. NEJM 2014;371:1304 (Alcuni AA italiani, diversi da quelli dell’articolo sopra). Ma se si introduce il glutine tra i 4 e i 6 mesi di vita di b. a rischio di celiachia si riduce il rischio di celiachia? No (PreventCD Current Controlled Trials ISRCTN74582487).



Risk of Celiac Disease According to HLA Haplotype and Country. NEJM 2014;371:1073. Lettera relativa ad un articolo (vedi Articoli Luglio 2014)( NEJM 2014;371:42) sugli aspetti genetici ed ambientali della celiachia. Nella lettera gli AA sottolineano che il tipo di parto (cesareo) e il metodo di alimentazione (artificiale) condizionano la colonizzazione batterica intestinale e la funzione immunitaria della mucosa intestinale e debbano essere considerati come importanti fattori di rischio ambientali per malattie autoimmunitarie e allergiche.


Lag in maturation of the brain’s intrinsic functional architecture in attention-deficit/hyperactivity disorder. PNAS 2014;111:14259. Il disordine del deficit di attenzione ed iperattività (ADHD) è tra le più comuni patologie psichiatriche dell’infanzia. Poco si sa delle sue cause e dei meccanismi patogenetici. L’ipotesi più considerata è quella di un ritardo di maturazione cerebrale. Sono stati studiati soggetti con ADHD di età 7.2-21.8 anni mediante l’analisi connettomica (studio della mappa delle connessioni neuronali attraverso cui viaggiano le informazioni tra le diverse aree cerebrali) con RM funzionale e altro.
In effetti sono state trovate ritardi maturativi di connessione significativi e specifici in alcuni network e tra alcuni network che suggeriscono ritardi di sviluppo come lo spessore corticale e i tratti della sostanza bianca.

Per gli Ostetrici:
International fetal growth standards: one size fits all. Lancet 2014;384:835. Commento di un articolo (International standards for fetal growth based on serial ultrasound measurements: the Fetal Growth Longitudinal Study of the INTERGROWTH-21st Project. Pg. 869) con le stesse caratteristiche multietniche (per l’Italia sempre Torino) sopra riferite di più di 4.000 gravide. Le curve riguardano il diametro biparietale, la circonferenza cranica, il diametro occipito-frontale, la circonferenza addominale, la lunghezza del femore ogni 5 settimane dalle 14 alle 42 sg. Stesso auspicio di sopra.

Pregnant women support extra screening test for Down’s syndrome. BMJ 2014;349:g5830. Test di accettabilità del NIPT. Come noto lo screening di anomalie cromosomiche fetali biochimico-ecografico che viene applicato in 11-12sg ha una sensibilità dell’85% con un 5% di falsi positivi, mentre lo screening mediante il test prenatale non invasivo (NIPT), che è da anni disponibile privatamente in UK è più accurato, ha lo 0.5% di falsi positivi e riduce il numero di test invasivi (da CVS, amniocentesi) che come sappiamo comportano il rischio (1%) di causare un aborto. Ma la risposta del NIPT richiede 7-10gg, mentre quella da test invasivo 3gg.
Alla conferenza annuale della British Society for Genetic Medicine (Liverpool 22 September 2014) sono stati riportati i risultati di una ricerca in UK (Scozia compresa) che ha coinvolto più di 400 gravide a cui è stata offerto NIPT, che è stato accettato dal 90% delle gravide e rifiutato dal 10% che ha scelto invece la tecnica invasiva. Questa la sintesi: un test che ha una sensibilità del 99% nell’identificare un feto con trisomia 21 e che nello stesso tempo riduce il numero di donne che necessitano di un test invasivo ha il pieno appoggio delle donne intervistate.
“The test allows women to have that extra reassurance in pregnancy if their results are negative. If the test is positive, it means they can make an informed choice about what to do next; further testing is required to verify the results, and the information may be valuable as it enables them to choose to either prepare for the birth of an affected child or terminate the pregnancy”.

Va riconosciuto che i colleghi Ostetrici hanno con successo applicato la profilassi della malattia emolitica del neonato. Ci sono novità:
Diagnostic accuracy of routine antenatal determination of fetal RHD status across gestation: population based cohort study. BMJ 2014;349:g5243. La malattia emolitica del neonato è dovuta alla produzione materna di anticorpi IgG contro antigeni di superficie dei globuli rossi fetali che attraversano nel corso della gravidanza la placenta causando la distruzione su base immunitaria dei GR fetali o dei progenitori eritroidi.
L’antigene più comunemente causa della malattia e RhD. La profilassi postnatale con immunoglobuline anti-RhD con neonato RhD positivo riduce la frequenza di alloimmunizzazione delle donne RhD negative e di conseguenza la malattia emolitica feto-neonatale. Ora tale profilassi è in buona parte dei paesi anticipata al terzo trimestre di gravidanza ma così viene effettuata inutilmente in quel 38% di gravide che hanno un feto RhD negativo. Ma in alcuni paesi (Danimarca, Olanda) la diagnosi del test fetale per RhD è anticipata alla 26-28sg, periodo ideale per la profilassi, ricorrendo al DNA fetale libero circolante nel sangue materno. Nel lavoro si è voluto verificare la fattibilità dell’anticipazione del test per RhD fetale mediante la genotipizzazione throughput di massa su sangue materno nelle settimane che vanno dal riconoscimento della gravidanza sino alla 28a sg (con almeno 4 valutazioni) per determinare il periodo migliore e la convenienza economica per la sua introduzione nella pratica clinica. Confrontando il risultato ottenuto con la sierologia su sangue del cordone ombelicale, come viene fatto nelle gravide RhD negative.
Il periodo migliore a partire dalle 11 sg quando la sensibilità è del 96.85%.
L’impatto economico è riportato in un altro lavoro.

Efficacy studies build up the case for prenatal immunization. Nature Medicine 2014;20:970. La prima vaccinazione consigliata per le gravide è per l’influenza. Ma ora UK Health Protection Agency ha implementato un programma di 5 anni di vaccinare tutte le gravide nel corso del III trimestre con un vaccino multiplo, dTaP, che contiene basse dosi di tossina difterica e antigeni della polio, tetano e pertosse. In UK nel 2013 è stato accettato dal 60% delle gravide a cui è stato offerto. Alcuni consigliano alle gravide anche quello per lo streptococco gruppo B, procedura migliore di quanto si fa oggi per le gravide con colonizzazione vaginale o rettale dello streptococco mediante profilassi antibiotica nel parto, chemioprofilassi che causa farmacoresistenza.
Un altro vaccino in sperimentazione clinica nelle gravide è quello per il virus respiratorio sinciziale.
Insomma risulta che “Scientifically, we now have the teeth to say this is safe for pregnant women”.
Dice il manifesto “Be a supermom. Get vaccinated”. Ma non tutti sono però d’accordo nell’estendere alle gravide le vaccinazioni perché si sostiene manchino studi prospettici e comunque il loro uso (v. influenzale e dTaP), come dice un componente della commissione dei vaccini della FDA, nelle gravide è da considerarsi off-label.

Adherence to healthy lifestyle and risk of gestational diabetes mellitus: prospective cohort study. BMJ 2014;349:g5450. Il diabete gravidico, la più frequente complicazione gravidica (dall’1% al 25% a secondo dei criteri) è un fattore di rischio per la madre (in gravidanza ipertensione arteriosa e preeclampsia, successivamente diabete 2) e per il figlio (l’iperglicemia può essere causa di malformazioni, macrosomia fetale e dopo la nascita intolleranza al glucosio e, per le femmine, a loro volta diabete gestazionale).
E’ possibile prevenirlo? Dai risultati di questo studio sembra di sì, con dieta appropriata, controllo del peso, attività fisica continuativa e astensione dal fumo prima della gravidanza (l’uso dell’alcool non è stato preso in considerazione in quanto comunque sconsigliato in gravidanza).

Parent-of-origin-specific allelic associations among 106 genomic loci for age at menarche. Nature 2014;514:92. L’età della prima mestruazione varia ampiamente, è un carattere ereditabile e, se anticipato, comporta un rischio di obesità, diabete 2, cancro mammario, anoressia ed altre patologie. Non è ben noto il meccanismo che determina il momento di comparsa del primo flusso, che si ritiene dovuto ad una regolazione ormonale ipotalamica-ipofisaria. Una meta-analisi con GWAS di più di 180.000 donne di origine europea ha identificato un’associazione con l’età del menarca di 123 SNP di 106 loci, molti di questi sono associati all’età della maturazione sessuale di ambedue i sessi e hanno ampia sovrapposizione con geni della massa corporea (BMI) e dei geni che, quando mutati, causano rare malattie della pubertà.
Sei diversi segnali sono localizzati in regioni soggette ad imprinting, con un possibile effetto materno o paterno specifico. Tre loci (DLK1-WDR25, MKRN3-MAGEL2 and KCNK9) dimostrano un’associazione specifica dell’origine parentale concordante con il conosciuto pattern di espressione parentale.
L’analisi dei pathway indicano come nuovi meccanismi che regolano nella nostra specie l’inizio della pubertà i recettori ormonali l’acido retinoico e il recettore GABAB2. In conclusione l’architettura genetica che risulta da questo studio coinvolge più di cento varianti che coordinano il momento di inizio della pubertà. Da sottolineare infine, per l’associazione menarca precoce e rischi di malattia in età adulta, l’effetto di un gene con SNP associato (LIN28B) sulla sensibilità insulinica tramite il pathway mTOR e l’effetto del segnale recettoriale GABAB2 sull’inibizione dell’apoptosi da stresso ossidativo legato a stress.

Per tutti ma soprattutto per i Neurologi e gli Psichiatri:
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Eyes offer window on dementia. Nature 2014;513:8. Commento di un lavoro (Early retinal neurodegeneration and impaired Ran-mediated nuclear import of TDP-43 in progranulin-deficient FTLD. Journal Experimental Medicine DOI: 10.1084/jem.20140214) sulla presenza di un segno clinico in fase asintomatica della Demenza Fronto-Temporale Lobare (FTLD), causa relativamente comune di demenza ad età <60 anni. Nel lavoro si è osservato infatti un assottigliamento retinico che precede la demenza in 12 pz con FTLD da mutazione del gene codificante progranulina (GRN)(mutazione comune riscontrabile nel 20% dei pz)(MIM #607485). E nel KO di Grn di topo si documenta un fenotipo neurodegenerativo retinico età-dipendente. Quindi la perdita di neuroni retinici sembra essere un segno clinico riconoscibile precocemente e un biomarcatore utile per valutare gli effetti di farmaci della sperimentazione clinica.
Nel modello murino la perdita neuronale retinica è preceduta da deplezione nucleare di TDP-43 (proteina codificata dal gene TARDBP che si accumula nei neuroni dei pz con FTLD e le cui mutazioni sono causa di una forma di FTLD, MIM #612069, ndr) e da ridotta espressione di una piccola GTPasi, Ran, regolatrice dell’importazione nucleare di TDP-43 e necessaria per la sua localizzazione nucleare. L’aumentata espressione di Ran nei neuroni carenti di Grn normalizza i livelli nucleari di TDP-43 e migliora la sopravvivenza neuronale.

Benzodiazepines and risk of Alzheimer’s disease. BMJ 2014;349:g1136 e Benzodiazepines may be linked to Alzheimer’s disease, study finds. Pg. g5555. Editoriale e Research News di uno studio caso-controllo (Benzodiazepine use and risk of Alzheimer’s disease: case-control study. BMJ 2014;349:g5205) da cui risulta un’associazione tra m. Alzheimer e uso di benzodiazepine iniziato almeno 5 anni prima dell’inizio della diagnosi: RR corretto 1.51 (IC 95% 1.36-1.69), che non si modifica tenendo conto dell’ansietà, depressione e insonnia. Il fatto che l’associazione benzodiazepina-Alzheimer risulti più forte se la terapia farmacologica è stata di lungo termine fa ritenere probabile un’associazione diretta, anche se l’uso del farmaco potrebbe invece solo indicare una “reverse causality”, cioè la presenza nelle primissime fasi dell’Alzheimer di sintomi per i quali vengono prescritte benzodiazepine.
Comunque rimane un suggerimento clinico da tenere presente: colleghi valutate bene se sia veramente indicata una terapia di lungo termine con questi farmaci.

Tribunal suspends GP for extramarital affair with vulnerable former patient. BMJ 2014;349:g5566. La pz aveva una storia di disturbi mentali e la relazione con il Medico è andata avanti anni. La commissione del Medical Practitioners Tribunal Service, dopo avere parlato con il General Pratictioner, che si è dichiarato pentito, così si è espressa: “The panel has placed great weight on the evidence of your general character and your otherwise excellent reputation as a general practitioner, which was supported by several letters from colleagues. A sanction of suspension (di 12 mesi) will send out a clear message to the public, the profession, and to you, that your behaviour was unacceptable and irresponsible”.

Deep brain stimulation for cervical dystonia. Lancet Neurology 2014;13:856. Commento di un articolo (Pallidal neurostimulation in patients with medication-refractory cervical dystonia: a randomised,
sham-controlled trial. Pg. 875) sul successo della terapia da stimolazione profonda del globo pallido nella distonia cervicale, patologia ereditaria, acquisita o idiopatica.

Per tutti, soprattutto i Genetisti clinici nel counseling:
When doctors and patients disagree. BMJ 2014;349:g5567. Dei rapporti e comunicazione tra medico e paziente e la sua famiglia. Ogni decisione sul cosa fare, inclusa la terapia, va condivisa con il pz e con le sue aspettative e desideri, anche se questo può non essere facile. Un buon suggerimento potrebbe essere, soprattutto nell’era di internet, “act as guide not God” e stai attento perché “Doctors will inevitably be placed in situations where they don’t necessarily know best”. Con esempi. (Quando insegnavo agli studenti di Medicina terminavo il corso con una diapo che diceva: Teach your tongue to say: I do not know, and you shalt progress. Maimonides, filosofo spagnolo 1135-1204)

Per tutti, ma soprattutto per i Medici di Medicina generale.
Time after Time — Health Policy Implications of a Three-Generation Case Study. NEJM 2014;371:1273. Appassionante Perspective sulla storia disastrosa di 3 persone di 3 generazioni di una famiglia (uno nato nel 1935, la figlia nel 1958 e il cui figlio nel 1977) con una disastrosa condizione ambientale e un’incredibile, ma del tutto prevedibile, storia clinica di fratture, ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca, malattia polmonare ostruttiva, malattia epatica, renale, gastrointestinale, convulsioni, tentativi di suicidio e ricoveri in Psichiatria. Che sottolinea il ruolo che può avere il medico, che si sente impotente come davanti a un pz “with a surgical abdomen. We know that the tools at our disposal are not going to work”. Ma nello stesso tempo gli AA suggeriscono per il sistema sanitario un approccio non di carità ma strategico per evitare che da 3 si passi a 5 generazioni. Da non trascurare anche l’aspetto economico perché questa famiglia, in base alla documentazione clinica esaminata (è presentato il loro classico albero genealogico che, ripeto, è spaventoso), alla società è costata più di 1.300.000 di euro. Alcuni aspetti non sono tipicamente di pertinenza del sistema sanitario (casa, cibo), ma altri dovrebbero farne parte, o se sono anche in parte applicati lo sono in modo frammentato e non coordinato, con interventi e aiuti in epoca prenatale (per evitare gli effetti epigenetici! Ndr), preparazione dei genitori, controlli soprattutto nei primi anni di vita del bambino, interventi che sono “investimenti a lungo termine”.

I medici mezzi ubriachi o fatti sono pericolosi quanto chi guida un’automobile?
California initiative would require random drug testing of doctors. BMJ 2014;349:g5922. Iniziativa elettorale in California di test a selezione casuale per medici per tasso alcolemico e uso di droghe che possono mettere a rischio la salute dei loro pz. Con pesanti sanzioni per chi è trovato positivo.
Pareri contrastanti, con quelli contro che dicono che è una iniziativa per raccogliere voti e un tentativo degli avvocati e delle compagnie di assicurazione di “fatten their wallets” (gonfiare il loro portafoglio).

STATISTICA PER MEDICI
Risky business: doctors’ understanding of statistics. BMJ 2014;349:g5619. Se un test diagnostico di una malattia che ha una prevalenza di 1:1.000 ha un 5% di falsi positivi qual è la probabilità che una persona risultata positiva al test e di cui non conosci la clinica abbia la malattia? Meno di un quinto dei medici e studenti di medicina a cui è stata posta la domanda ha risposto correttamente, buona parte invece ha risposto che tale probabilità è del 95% (alla fine di questo testo c’è la risposta giusta).
Siccome la Medicina sta diventando sempre più preventiva i medici dovrebbero devono sapere calcolare bene i rischi per i loro pazienti.

TERATOLOGIA
Pregnancy: no safe level of alcohol. Nature 2014;513:172. Lettera relativa all’articolo Don’t blame the mothers. Nature 2014;512:131 in cui per difendere le gestanti dall’accusa di danneggiare il feto con dieta, farmaci o stile di vita, si sosteneva che moderate quantità di alcool in gravidanza non sembrano essere associate a danno fetale (vedi Spigolature Luglio 2014). In realtà, sostiene l’A della lettera (con cui sono perfettamente d’accordo, ndr), che in base alla letteratura (Alcohol Clin. Exp. Res. 2014;38:214) “there is no known safe amount of alcohol that can be consumed while pregnant” e che discutere a fondo sui rischi per il feto del consumo materno di alcool a lungo termine “is likely to enhance, rather than restrain, women’s freedom”.

Antidepressant Use in Pregnancy and the Risk of Cardiac Defects. NEJM 2014;371:1167. Lettera relativa ad un articolo del Giugno 2014 (vedi Antidepressant Use in Pregnancy and the Risk of Cardiac Defects. NEJM 2014;370:2397) che ne critica la metodologia e quindi anche le conclusioni di non teratogenicità degli antidepressivi. Gli AA rispondono che i loro dati aggiungono solo una parte (malformazioni cardiache) delle informazioni sul rischio-beneficio dell’uso di questi farmaci, non negando altri possibili effetti. Il loro uso in gravidanza va quindi ben valutato.

BIOLOGIA
Genetic rights and wrongs. Nature 2014;513:143. Nei primi giorni di Settembre la corte federale australiana ha deciso di approvare la richiesta di brevetto di BRCA1, a differenza degli USA, ma come il Canada, Giappone e molti paesi europei.
La questione che si pone è l’effetto che questi brevetti su materiale biologico (BRCA1 e BRCA2, altri geni, tutti i geni) hanno sul futuro della diagnostica medica. Ci si chiede se il brevetto, anche se limitato a pochi geni, possa inibire la ricerca di nuovi metodi per test genetici che possono violare la proprietà genetica protetta dal brevetto.
Dice l’Editoriale, “That future has little place for patents that could hold up (bloccare) the development of bigger and better medical tests”.

Patents or patients: who loses? Nature Biotechnology 2014;32:877. Già, chi ci perde? Dal sottotitolo sembra che ci perdiamo tutti: “The unprecedented weakening of patent rights in the United States undermines necessary incentives for the discovery and development of innovative medicines”.
Interessante la Figura in cui vengono riportate dal 2002 al 2014 le decisioni della Corte Suprema USA contro, la maggior parte soprattutto negli ultimi anni, o pro brevetti.

A genetic mechanism for Tibetan high-altitude adaptation. Nature Genetics 2014;46:951. Identificata nei tibetani una variante del gene EGLN1, che codifica la Prolil idrossilasi 2, associata all’adattamento alle alte altitudini (mutazioni in eterozigosi di questo gene causano eritrocitosi con aumento dell’emoglobina e dell’ematocrito e con livelli di eritropoietina (EPO) normali contrariamente all’atteso, fatto che suggerisce in queste famiglie una sregolazione dell’asse EPO (MIM #609820), ndr).
Gli studi funzionali della variante missenso tibetana indicano invece un meccanismo che riduce la risposta eritropietica all’ipossia e quindi protegge i tibetani dalla policitemia.

Genome sequencing of normal cells reveals developmental lineages and mutational processes. Nature 2014;513:422. Negli organismi multicellulari le mutazioni somatiche di una cellula si accumulano nel tempo. E’ quindi possibile, analizzando con la tecnica del sequenziamento del single-cell whole-genome vari tessuti, conoscere la storia della vita di quella cellula, stimarne il numero di divisioni cellulari che ha avuto e l’effetto della mutazione stessa. Sono state ottenute linee clonali di cellule di topo usando la tecnologia organoide (gli organoidi sono strutture tridimensionali simili ad organi in vitro) da vari organi e sono state studiate le sostituzioni di basi somatiche rendendo possibile la ricostruzione delle prime divisioni cellulari di ogni animale e dimostrare il contributo delle cellule embrionali al tessuto adulto. Sono state osservate evidenti differenze tra i vari tessuti sia nel numero che nel tipo di mutazione, che probabilmente riflette le differenze del numero di divisioni cellulari che si sono verificate e il contributo variabile dei diversi processi mutazionali.
Se questo vale anche per l’uomo, questi risultati potrebbero fornire preziose informazioni sullo sviluppo e sulla mutagenesi nella nostra specie.

Common genetic variants associated with cognitive performance identified using the proxy-phenotype method. PNAS 2014;111:13790. Studio sui fattori genetici che influenzano le performance cognitive. In base a studi di gemelli e di famiglie risulta che le differenze individuali delle performance (prestazioni) cognitive sono almeno in parte attribuibili a geni. Nel lavoro applicando lo studio di Associazione genome-wide (GWAS) sono state identificati 3 varianti genetiche ricorrendo ad una procedura chiamata metodo proxy-phenotype che possono spiegare alcune variazioni delle prestazioni cognitive. Lo studio ha riguardato più di 106.000 persone e sono state individuare 69 SNP associate con il livello educazionale. In un campione indipendente di più di 24 partecipanti gli AA hanno trovato una significativa associazione di 3 di queste 69 SNP associate al livello educazionale alle prestazioni cognitive. In un successivo campione indipendente di più di 8.500 americani l’applicazione di un punteggio poligenico, derivato con il metodo della somma ponderata dei 69 SNP correlati con l’educazione, correla con la memoria e l’assenza di demenza. Quattro geni risultano correlati all’analisi bioinformatica: KNCMA1, NRXN1 (Neuressina 1, s. Pitt-Hopkins 2), POU2F3 (fattore di trascrizione 3) e SCRT (della famiglia Snail la cui espressione è limitata al SNC), parte di un pathway di neurotrasmettori del meccanismo cellulare dell’apprendimento e della memoria.
Gli AA suggeriscono che lo studio del fenotipo del livello educazionale può essere usato come un proxy-fenotipo per identificare varianti genetiche del fenotipo cognitivo.

ZIBALDONE
Per gli amanti del caffè.
How coffee got its buzz. Nature 2014;513:146. Commento dell’articolo The coffee genome provides insight into the convergent evolution of caffeine biosynthesis. Le piante di caffè producono caffeina in modo diverso da quelle del te’ e del cacao, fatto che suggerisce che ci sono stati due eventi evolutivi. E’ stato sequenziato il genoma della varietà arabica (Coffea canephora), una varietà molto comune del caffè che consumiamo: i geni unici di questa pianta sono tutti coinvolti nella produzione di caffeina. La produzione di caffeina, derivata dall’evoluzione nella pianta ancestrale di caffè e separatamente nell’ancestrale comune di tè e di cacao, probabilmente ha avuto l’effetto di difendere la pianta da predatori e di attirare gli impollinatori (chi? Noi? Ndr).   

Una domanda curiosa:
Is it better to be poor and unemployed or rich and work in a hazardous environment? BMJ 2014;349:g5788. Confronto tra coloro che hanno un lavoro pericoloso ma guadagnano bene (Sherpa) e coloro che sono poveri (come i conterranei nepalesi) che hanno un’attesa di vita più breve a causa dello loro stato socio-economico. Cos’è meglio? Venendo a noi: “It is not unethical to offer greater rewards to workers in hazardous industries, particularly if appropriate steps are taken to optimise occupational health and safety” (ma il nostro parlamento è una sede pericolosa? Ndr).

Antagonistic Control of Social versus Repetitive Self-Grooming Behaviors by Separable Amygdala Neuronal Subsets. Cell 2014;158:1348. Gli animali hanno differenti comportamenti, alcuni diretti verso altri individui, come l’aggressione, altri verso se stessi, come la lisciatura della pelliccia (grooming) nel topo. In questo lavoro nel topo si dimostra che vi sono distinte popolazioni di neuroni nell’amigdala che controllano questi comportamenti. L’attivazione di un tipo di popolazione neuronale inibisce il comportamento promosso dall’altro tipo; questo suggerisce che i comportamenti “We” e “Me” (come titola la sintesi dell’editore con Circuits for Me vs. We) sono controllati in modo antagonistico da sottopopolazioni neuronali inibitorie ed eccitatorie (vi viene in mente qualcuno che esagera adoperando i neuroni del Me? Ndr).

Swiss science set to stay international. Nel Marzo scorso su Nature 2014;507:431 era comparsa la notizia che per l’esito del referendum svizzero di una limitazione dell’immigrazione (anche degli europei) l’Europa aveva deciso (giustamente, ndr) l’esclusione dal Febbraio 2014 dei ricercatori svizzeri dai finanziamenti dell’European Research Council (ERC). Il 12 Settembre us, dopo negoziazioni, l’ERC ha temporaneamente sbloccato la situazione consentendo le domande dei ricercatori svizzeri per grandi progetti sino alla fine del 2016.

Soluzione del test statistico. Immagina che 1.000 persone hanno avuto il test, di queste sappiamo che una ha la malattia. Se i falsi positivi sono il 5%, 50 persone risulteranno positive e quindi la probabilità che un positivo abbia la malattia è di 1 su 50. Facile vero?

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