Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e
Umana e di interesse generale del mese di Maggio
2016 (Spigolature) che hanno
attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: British
Medical Journal, Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature
Genetics, Nature Medicine, Nature Neuroscience, Nature Reviews Genetics, Nature
Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science & Cell.
DA NON PERDERE
Medical error—the third leading cause of death in the US. BMJ 2016;353:i2139. Non abbiamo statistiche ufficiali delle cause di morte per errori
medici perché la classificazione ICD non li considera (http://www.cdc.gov/nchs/fastats/leading-causes-of-death.htm). Secondo gli AA se fosse considerata
una malattia sarebbe la terza come frequenza, dopo le m. cardiache e il cancro.
Il numero di decessi in USA per anno per cause mediche stimato in 251.454.
Suggerimenti per ridurne la frequenza:1. rendi gli errori più facilmente
identificabili quando capitano, in modo che vengano riconosciuti; 2. preparati
a correggerne gli effetti; 3. organizzati a renderli meno frequenti tenendo
conto dei limiti umani e personali.
PER I PEDIATRI E PER ALTRI SPECIALISTI (Pediatri,
Neuropsichiatri Infantili, Neurologi, Ostetrici, Cardiologi, Psichiatri, ORL,
Medici della riproduzione, Patologi ecc.).
***
Dementia in
Down’s syndrome. Lancet Neurology 2016;15:622. La frequenza della DS, diminuita per
l’introduzione dell’applicazione della diagnosi prenatale (dell’1%, primi anni
’90) ed aumentata in USA per l’aumento dell’età materna, associata ad una
miglior sopravvivenza delle persone con tale condizione costituisce una delle
più importanti cause di demenza precoce (< 50 anni). Nella DS comporta
difficoltà diagnostiche e di trattamento per la combinazione di disabilità di
apprendimento, declino cognitivo e funzionale e di segni neuropsichiatrici e
comportamentali. Sono stati fatti notevoli progressi nella ricerca di fattori genetici
di rischio di demenza nella DS e differenze con l’Alzheimer senza tale
condizione, con la possibilità di individuare bersagli genetici, come il gene
DYRK1A (localizzato nella zona critica della DS) che in aploinsufficenza causa
una forma di deficit intellettivo, MRD (MIM #614104) e con terapie come l’uso di
Vitamina E per intervenire sullo stress ossidativo (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01594346) ed altre (vedi Tab 3, che riporta le sperimentazioni cliniche in corso
o terminate e in corso di elaborazione).
In questa Review ne vengono descritti gli aspetti
epidemiologici (dai 40-49 anni prevalenza del deficit cognitivo del 55%, dai 60
ai 69 anni del 77% e a 70 anni del 100%), clinici, neurobiologici tra cui le
neuroimmagini, le alterazioni neuropatologiche che la caratterizzano e i
fattori genetici di rischio. Focalizzando in particolare i progressi fatti nella
comprensione del deficit cognitivo di pz di età >40 anni. Dagli studi di
confronto del profilo trascrizionale tra DS ed altre malattie neurodegenerative
(Huntington, Alzheimer e Parkinson), da cui potrebbero essere individuati
bersagli terapeutici, sembra esserci una limitata sovrapposizione (Tab. 2). Da
sottolineare anche il fatto che tale bassa sovrapposizione riguarda anche il confronto
del profilo trascrizionale pz DS e modello murino, fatto che sottolinea cautele
nell’individuare nei risultati ottenuti nel topo potenziali terapie per l’uomo.
Case
histories. Autism. Lancet
2016;387:2082.
Più che fare la storia dell’Autismo vale la pena ripercorrere il nostro lontano
passato (XVII-XX secolo) per vedere come venivano considerati comportamenti non
comuni di alcune persone come difficoltà di relazione o parola che non
arrivavano all’attenzione medica e quando arrivavano erano classificate come
idioti. E come la psicoanalisi abbia cercato di interpretare tali segni
arrivando addirittura negli anni ’60 ad attribuirne la causa ad un troppo
freddo comportamento materno (“refrigerator mothers”) nell’allevamento del
bambino. Ma negli anni successivi, grazie alle
associazioni di familiari ed anche alla pressione culturale per la
deistituzionalizzazione, a film (Rain Man del 1988) e racconti
(The Curious Incident of the Dog in the
Night-Time del 2003), è cambiato il modo di considerare
l’Autismo tanto che ora ci si chiede se sia un “disorder to be treated and
cured, or simply another way of being human?” (Questo dovrebbe essere, anche come
medici, il nostro “nuovo” approccio, ndr).
Neurocognitive factors in sensory restoration of early deafness: a
connectome model. Lancet Neurology 2016;15:610. Review su quanto si sa degli
effetti sulla connettività provocati dalla riduzione delle capacità uditive, connettività
alterata non solo nel sistema uditivo ma anche tra il sistema uditivo e i
centri delle funzioni cognitive. Quindi la sordità congenita può essere
considerata come una connettomopatia con notevole variabilità interindividuale
dell’adattamento cerebrale alla ridotta capacità uditiva che spiega le
considerevoli variazioni dei risultati che si ottengono con l’impianto
cocleare.
Developmental
evidence for obstetric adaptation of the human female pelvis. PNAS
2016;113:5227. Per le appropriate dimensioni del
bacino femminile vi è l’ipotesi ostetrica basata su considerazioni
evoluzionistiche e di adattamento, recentemente criticata da alcuni, di un
compromesso: largo abbastanza per consentire senza complicazioni il parto di un
feto con macrocrania e allo stesso tempo necessità di avere un bacino stretto
per una locomozione bipede. In questo lavoro si verifica l’ipotesi che la
struttura pelvica si modifichi con l’età della donna per adeguarsi alle
necessità ostetriche ricorrendo a misurazioni pelviche con TC di 265 persone
dalla vita fetale tardiva all’età di 95 anni. Dai 10 anni in poi la crescita
pelvica si differenzia considerevolmente tra maschi e femmine con bacino
femminile all’età di 25 anni ampio per consentire un adeguato canale del parto.
Il periodo di massimo dimorfismo sessuale coincide con quello della maggior
fertilità (25-30 anni); dai 40-45 anni in poi il cingolo osseo del piccolo bacino femminile ha uno sviluppo che
lo porta ad avere dimensioni simili a quelle del maschio. Gli AA attribuiscono
queste variazioni all’effetto degli ormoni in epoca puberale sino alla
menopausa. Quindi sembra esserci per un lo sviluppo di un adeguato canale del
parto anche una modificazione “su richiesta” per adeguarsi alle necessità di un
normale transito fetale.
Drinking artificially sweetened drinks in pregnancy
shows link to overweight infants. BMJ 2016;353:i2625.
Da una ricerca in cui si è chiesto se la donna in corso di gravidanza aveva
bevuto quotidianamente una o più bevande zuccherate artificialmente risulta che
chi ne ha fatto uso ha una probabilità molto elevata (100%) di avere un
figlio/a in sovrappeso all’età di 1 anno rispetto a chi in gravidanza non ne
aveva bevuto (Association
Between Artificially Sweetened Beverage Consumption During Pregnancy and Infant
Body Mass Index JAMA Pediatr. 2016;
170(7):662).
Nell’editoriale che accompagna l’articolo si dice che i risultati sono
“intriguing but preliminary” e che occorrono nuovi studi di conferma e di
comprensione dei meccanismi biologi alla base di quanto rilevato.
Sex differences
in the circadian regulation of sleep and waking cognition in humans. PNAS
2016:E2730. Quello che sappiamo sui ritmi
circadiani, importanti per determinare i modelli di sonno e
veglia di tutti gli animali, lo dobbiamo soprattutto a studi sull’uomo, in cui risulta
che alcune caratteristiche come la frequenza intrinseca dell’orologio circadiano
e l’ampiezza del ritmo melatoninico sono diverse nei sessi. Sappiamo molto poco
invece se questa differenza sia presente anche per quanto riguarda la funzione
mentale. In questo lavoro ricorrendo a una sperimentazione con volontari si
dimostra che anche in questo vi sono differenze del rapporto della ritmicità
circadiana e funzione mentale, con le femmine che di notte, soprattutto nelle
prime ore del mattino, risultano avere maggiori difficoltà di performance
cognitiva, rispetto ai maschi. Sono risultati che ci aiutano a capire meglio
perché le donne hanno nel lavoro a turni maggiore deficit cognitivi e più
disturbi dell’umore.
Per i chirurghi e i pediatri:
Stuck in the middle. Nature 2016;533:160. Nei disturbi
dello sviluppo sessuale (DSD)(1-2% dei nati vivi) la scelta del sesso da
attribuire è sempre stata presa, anche ora, su base unicamente anatomica dai
chirurghi perché “it’s easier to dig a hole than build a pole (asta)”,
indipendentemente da tutto il resto. In questa nota viene presentata
l’esperienza di un genetista pediatra, Eric Vilain, che si è occupato di queste
patologie sin dal 1990 quando era studente di medicina a Parigi. Ha cooperato
con gruppi di pressione dell’intersesso per un miglior trattamento medico e collabora
con il Comitato Olimpico Internazionale che 5 anni fa ha deciso alla fine che
le persone con intersesso gareggino nelle categorie femminili, ma che ha anche
stabilito su sua indicazione un livello massimo di testosterone ematico (<10
nanomoli per litro) per rimane in tale categoria, a meno che non si dimostri
che l’atleta abbia una resistenza all’effetto del testosterone.
Ha condotto recentemente studi sulla genetica
dell’orientamento sessuale attirandosi aspre critiche da molti gruppo, da
ricercatori, attivisti gay, conservatori e gruppi di pressione dell’intersesso,
e soprattutto questi ultimi lo accusano di non contrastare abbastanza la
pratica chirurgica correttiva, a cui Eric dice di opporsi ma senza condannarla
a priori e senza colpevolizzare il chirurgo che la pratica. E quindi tiene duro commentando “The
thing I don’t want to compromise is scientific integrity, even when it clashes
with the community narrative”. Si è anche occupato di genetica
dell’omosessualità attirandosi le critiche dei religiosi conservatori perché
sostenevano che l’omosessualità è una scelta e quelle degli attivisti
omosessuali che temevano il rischio che venisse proposta una “cura”
dell’omosessualità, come fosse una malattia. In questa nota vi sono vari pareri
sulla scelta da adottare in caso di DSD, con l’orientamento generale, anche di
Eric, di considerare caso per caso, famiglia per famiglia e malattia per
malattia (es. nel 90-95% dei casi di iperplasia surrenalica congenita con cariotipo
XX con genitali ambigui la persona si considera femmina). Un aspetto rilevante
per tutti, soprattutto per i chirurghi pediatri, è il rischio che sta ora
presentandosi in USA, di cause legali, come quella prospettata per un bambino
reso femmina a 16 mesi e che ora, a 11 anni, si sente maschio. Il parere
dell’ONU dello scorso Gennaio (ne sentivamo la mancanza, ndr) con una nota dice
che gli interventi chirurgici per assegnazione del sesso ad un bambino “lead to
severe and life-long physical and mental pain and suffering and can amount to
torture and ill-treatment”. Due eventi
che complicano considerevolmente le scelte che i medici e i genitori devono
fare in caso di DSD.
Irritable Bowel Syndrome. Nature 2016;533:S101. Nature Outllok.
History (S102). Physicians
have been treating gut problems for centuries.
Microbioma
(S104). Microbes’ influence on the brain
Perspective
(S107). The Rome criteria duscussed
Diet
(S108) Food for thought. The rise in popularity of the low-FODMAP diet
Diagnostics
(S110). Filling the missing pieces. The search for biomarkers
Q&A
(S1122). A listening ear: Peter Whorwell explains his approach to IBS treatment
Infectious
disease
(S114). Something in the water. Pathogens could alter the microbiota
Drug
development (S116). A healthy pipeline. The IBS drugs on the way
to the clinic
Research (S118). 4 big questions, the challenges still facing scientists:
- What are the underlying mechanisms of the syndrome?
Un’iniziativa
europea , GENIEUR consortium,
ne sta studiando il contributo genetico ed
epigenetico.
- What is the relationship between the
disorder and mental health?
- How important is diet in driving IBS?
- Can the syndrome be definitively diagnosed?
CASI CLINICI
IMMAGINI
Hypertrichosis
lanuginosa acquisita: a rare dermatological disorder. Lancet 2016:387:2035. Immagini della Ipertricosi
lanuginosa acquisita , da causa non nota, spesso associata ad adenocarcinoma
del polmone o del colon (utile lo screening di questi tumori) e caratterizzata
da una diffusa lanugine con tricomegalia delle ciglia.
EPIGENETICA
***
Father’s age
and lifestyle link to birth defects in offspring, review finds. BMJ
2016;353:i2739. Commento di
una review (Influence of paternal preconception exposures on
their offspring: through epigenetics to phenotype. Am J Stem Cells 2016;5:11) che riporta i risultati epidemiologici e di
laboratorio della letteratura sottolineando
un aspetto poco noto relativo agli effetti sul prodotto del concepimento, come
difetti congeniti (come difetti cardiaci) e malattie neurocomportamentali (schizofrenia,
autismo), legati a condizioni paterne come l’età, il consumo di alcool, l’esposizione
a fattori ambientali. Questo porta a suggerire che l’età paterna e lo stile di
vita possano produrre alterazioni epigenetiche, quali metilazione del DNA, modificazioni
istoniche e microRNA, che modificano l’espressione genica senza cambiarne la
sequenza, che potenzialmente possono coinvolgere molte generazioni. L’effetto
paterno è poco noto, storicamente ci si è sempre concentrati sull’impatto
materno sul genoma fetale nel corso del periodo preconcezionale e durante la
gravidanza. La review riferisce i risultati di studi epidemiologici, in vivo nei modelli animali e in vitro confrontando le differenze di
metilazione del DNA nei gameti maschili correlate all’età dei soggetti. In
particolare vi sono dati che inducono a pensare ad un ruolo dell’assunzione
paterna cronica di alcool in epoca preconcezionale nella FASD (fetal alcohol
spectrum disorder); un’indagine epidemiologica infatti riporta che più del 75%
dei bambini con questo disordine hanno un padre biologico alcolizzato (ma “many
of these studies fail to take into account the interplay of paternal and
maternal factors”). Il meccanismo ipotizzato è di una riduzione di attività
metiltrasferasica con aumento di ipometilazione CG e successiva attivazione di
geni normalmente silenziati in assenza di assunzione materna di alcool prima o
durante la gravidanza. L’ipometilazione epigenetica altererebbe l’espressione
genica richiesta per il normale sviluppo prenatale causando la FASD. L’effetto
sul prodotto del concepimento dell’alcool paterno non sarebbe solo limitato
alla FASD ma anche malformazioni isolate, come difetti interventricolare.
ETICA
Human embryo research confronts ethical ‘rule’. Science 2016;352:240. Una regola generale in quasi
tutte le nazioni negli ultimi decenni diceva che chi per ricerca vuole
coltivare embrioni umani lo può fare non superando i 14 giorni dopo la
creazione dell’embrione con la fertilizzazione in vitro (impianto nell’utero).
E la regola è stata sempre rispettata perchè “it’s
easy to obey a rule when you don’t have the means to break it”. La regola (in
alcuni paesi come UK è per legge) impedisce di capire cosa succede dopo
(spiegare ad esempio come si forma l’encefalo o difetti di impianto come causa
di aborto precoce) ma ha consentito almeno la ricerca in questo campo. Il
ricorso al topo non aiuta per le differenze di sviluppo tra topo e uomo. Vi è
una ampio dibattito tra ricercatori e bioeticisti su questo argomento.
ZIKA
VIRUS
****
Brazil’s birth-defects puzzle. Nature 2016;533:475. Sottotitolo: Zika
virus might not be only factor in reported microcephaly surge. Questo perchè mentre
l’infezione da zika si è diffusa in tutto il Brasile l’improvviso e rilevante
aumento di casi di neonati con microcefalia riguarda solo una piccola area del
nord-est del Brasile, dove risiede il 90% dei 1.709 neonati confermati in Brasile con microcefalia congenita o
malformazioni congenite del SNC, suggerendo
così la presenza concomitante di fattori ambientali, socioeconomici o biologici
favorenti la patologia. La maggior parte delle madri di neonati con
microcefalia sono giovani, single, di colore, povere e tendono a vivere in
piccoli paesi o nelle periferie delle grandi città.
Potrebbe anche esserci un’interazione con altre infezioni, come la
febbre gialla o, in base ad un’interessante ricerca in corso di pubblicazione,
il virus della diarrea bovina (BVDV), teratogeno nei bovini, le cui proteine
sono state trovate nell’encefalo di 3 feti con microcefalia.
Hormonal contraceptive prescriptions in Colombia and Zika virus. Lancet (correspondence) 2016;387:1993.
I governi di nazioni centro-americani,
tra cui la Colombia, hanno raccomandato alle donne di posticipare di 6 mesi-2
anni la gravidanza in attesa cessasse la fase acuta dell’epidemia da zika. In
questo studio descrittivo sulla prescrizione di contraccettivi ormonali dal
Gennaio 2015 al Febbraio 2016 si documenta che non vi è stata alcuna variazione
del consumo di contraccettivi rispetto ai 6 mesi precedenti la raccomandazione.
La spiegazione più ovvia è che in Colombia il 56% delle gravidanze non sono
programmate (e in Italia? Siamo lì, credo, ndr). E’ auspicabile che sia resa
possibile la partecipazione delle donne in età fertile a programmi di
educazione sessuale, contraccezione e maternità sicura.
Microcephaly and Zika virus infection. Lancet 2016;387:2070. Commento di un articolo sullo stesso fascicolo (Association between Zika virus and microcephaly in French Polynesia,
2013–15: a retrospective study. Pg. 2125) sui risultati di uno studio
retrospettivo nel periodo Settembre 2013 e Luglio 2015 sull’associazione
infezione materna e microcefalia neonatale in Polinesia francese, dove
l’epidemia è iniziata nell’Ottobre 2013 e terminata nell’Aprile 2014 con il 66%
della popolazione infettata. La prevalenza della microcefalia è risultata di 2
casi (IC 0-8) su10.000 neonati e il rischio di microcefalia da infezione da
zika è risultato di 95 casi (34-191) su 10.000 donne infettate nel primo
trimestre di gravidanza. Quindi la stima del rischio di microcefalia da
infezione contratta nel primo trimestre corrisponde a circa l’1%.
Zika Virus and Birth Defects
— Reviewing the Evidence for Causality. NEJM 2016;374:1981. Special
Report sulla valutazione dell’effetto sul feto dell’infezione di zika in corso
di gravidanza adottando i criteri che si usano per stabile la teratogenicità di
un farmaco o altro: zika ha tutte le caratteristiche di essere teratogeno con
effetti sulla morfogenesi del SNC (microcefalia ed altre gravi anomalie del
SNC). Anche se rimangono alcuni aspetti critici da chiarire, come lo spettro
delle anomalie causate dall’infezione, il rischio relativo ed assoluto in
relazione all’età gestazionale, l’esito su patologie gravidiche e sul parto.
The Zika Challenge. NEJM 2016;374:1801. Perspective con il punto della situazione commentato al meeting WHO lo
scorso Marzo a Ginevra. L’intervento di un esperto: “There are many
viruses that have similar characteristics to dengue, yellow fever, and Zika
that have the potential to emerge. We don’t know why Zika emerged now. But we
know how to develop surveillance systems that will allow us to pick these
viruses up if they start to move as Zika has”.
Animals show how Zika harms
fetuses. Science 2016;352:752. Mouse and monkey models detail viral
attack on the placenta and the brain.
Zika virus
impairs growth in human neurospheres and brain organoids. Science
2016;532:816. Esaminati gli effetti dell’infezione
da zika virus nelle cellule staminali neurali umane che crescono nelle
neurosfere e negli organoidi cerebrali. Applicando tecniche di
immunoistochimica e di microscopia elettronica si è osservato che il virus
attacca le cellule umane riducendone la vitalità e crescita. Evidenza quindi di
interferenza del virus con la neurogenesi nel corso dello sviluppo cerebrale.
Zika Virus
Infection during Pregnancy in Mice Causes Placental Damage and Fetal Demise.
Cell 2016;165:1081. Risultati: ZIKV causes
decrease of neuronal cell-layer volume resembling microcephaly e Both African
and Asian ZIKV infect neural progenitors in organoids.
Brain-Region-Specific
Organoids Using Minibioreactors for Modeling ZIKV Exposure. Cell 2016;165:1236.
Publishing
Science in the Time of Zika. Cell 2016;165:1029.
Mosquitoes
and Zika: time to harness genetic modification? BMJ 2016;353:i2548. Ci vorranno anni per sviluppare
il vaccino. In questa attesa WHO sta stimolando il ricorso alla tecnica di
insetti geneticamente modificati per affrontare l’epidemia del virus, che è
risultata efficace in sperimentazioni su piccola scala.
ZIBALDONE
***
A Modern Ars
Moriendi. NEJM 2016;374:2107. Bellissima descrizione del fine vita del padre colpito da ictus da
parte della figlia internista. Delicata, senza accanimento terapeutico.
Leggetelo d’un fiato, è emozionante.
Australia’s off shore refugee policy in disarray. Lancet
2016;387:1880. Il 28 Aprile la Corte Suprema di Papua Nuova
Guinea ha denunciato la situazione incostituzionale che viola ogni principio di
libertà personale del centro di detenzione degli immigrati dell’Isola di Manus
dove sono rinchiusi una parte degli immigrati che chiedono asilo in Australia
(la cosiddetta Pacific Solution) scappando dalla guerra e dalla fame. Non sia
sa cosa intenda fare il governo australiano che continua a ripetere che i
rifugiati non devono entrare in Australia. Nello stesso tempo, come già
ampiamente segnalato e ora di nuovo commentato in una lettera sullo stesso
fascicolo (Children in
Australia’s immigration centres. Pg 1903) il governo
australiano pretende il segreto, pena sanzioni anche con la reclusione, per il
personale sanitario che lavora in tali “campi di concentramento” (vedi
precedente nota). Ma non tutti obbediscono e gli ospedali si rifiutano di
dimettere i bambini se questi poi vengono trasferiti in questi centri. C’è
quindi l’invito a non mantenere il segreto ma piuttosto ad un ampio dibattito
sull’argomento da parte della popolazione. La dissuasione a chiedere asilo in
Australia non può essere una scusa per sottrarsi alle proprie responsabilità.
Eliminating FGM: what can health professionals do? Lancet 2016;387:2164. Come possiamo eliminare la pratica della mutilazione genitale femminile
(FGM), che comprende procedure per motivi non medici di asportazione parziale o
totale dei genitali esterni o altro degli organi genitali femminili? E’ una
pratica che viola i diritti umani e che è diffusa in alcune nazioni interessando
più di 200 milioni di bambine e donne che comportano conseguenze fisiche e
psicologiche. Nei paesi dove viene ampiamente applicata dal 9 al 75% delle FGM
sono fatte da operatori sanitari (“FGM medicalizzata”). WHO ha prodotto nuove
linee guida (http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2016/female-genitalmutilation
-guidelines/en/) per aiutare dal punto vista medico e
psicologico le persone sottoposte a tali interventi e per spingere il personale
sanitario a contrastare tale consuetudine sino ad eliminarla (obiettivo che si
spera venga raggiunto nel 2030) e a curare le donne che sono state sottoposte.
One in three
female clinician-researchers reports sexual harassment, US survey finds. BMJ
2016;353:i2858. Da uno
studio mediante questionario a 1719 maschi e femmine (il 62% ha risposto) che avevano ricevuto un premio per la carriera
da parte del NHI nel periodo 2006-2009 (Sexual harassment and
discrimination experiences of academic medical faculty. JAMA 2016;315:2120. Letter) risulta che in USA le donne hanno
avuto molestie sessuali più frequentemente dei maschi (30% vs4%) e che 1
ricercatrice in campo clinico su 3 è stata molestata sessualmente e che quasi
il 50% di coloro che hanno subito le molestie più gravi hanno poi avuto
ostacolata la loro carriera. Anche se la proporzione dei molestati sessualmente
risulta minore rispetto ad una simile indagine su personale accademico
effettuata nel 1995 (52% per le donne e 5% per i maschi) la questione di comportamenti
inappropriati nel luogo di lavoro va affrontata seriamente per ridurne la
frequenza e gli effetti sulle vittime.
Liberté, égalité,
fraternité…santé. Lancet 2016;387:2179 (“Santé” non è “santità”, ma “sanità”, ndr). Il
modello sanitario francese differisce da quello americano, come sappiamo e come
ha anche chiaramente detto Hillary Clinton in un recente dibattito elettorale,
“We
are not England, we are not France”.
In questa serie di articoli viene
presentato tale sistema citando anche quello inglese e tedesco (ma non il
nostro che, con qualche difficoltà in alcuni regioni, va altrettanto bene,
ndr). Ma come per tutti questi modelli la sfida è per il futuro: sarà possibile
con il cambiamento della popolazione e il suo invecchiamento assicurare un
uguale accesso alle cure per l’intera popolazione? Vedi anche Achieving universal health coverage in France: policy reforms and the
challenge of inequalities. Pg 2236 e State humanitarian verticalism versus
universal health coverage: a century of French international health assistance
revisited. Pg. 2250.
Olive
tree gridlock eases. Nature 2016;533:299. In Puglia ostacoli politici e
legali hanno bloccato le procedure prospettate di contenere l’infezione del Xylella
fastidiosa pauca, arrivata forse dalle Americhe, dov’è endemica, in una
pianta ornamentale, infezione che si è diffusa e che ha distrutto oltre 200.000
ettari di uliveti facendo morire preziose piante vecchie di più di 1.000 anni.
Ora le cose sembrano cambiare grazie al parere della Corte di Giustizia Europea
che ha confermato le misure di contenimento proposte 1 anno fa dalla EU, che
erano state bloccate per le proteste di alcuni e con l’appoggio dei politici
locali, che consistevano nel monitoraggio del diffondersi dell’infezione, lo
sradicamento degli alberi infettati e degli alberi di ulivo vicini e nel
ricorso ad insetticidi contro gli insetti portatori. A peggiorare la situazione
vi è stata anche l’iniziativa della magistratura per l’accusa di disastro
ambientale a ricercatori italiani per la diffusione dell’infezione da Xylella. Le
cose si sono mosse dopo che l’EFSA (European Food Safety Authority), che ha sede a Parma, ha prodotto 3 rapporti che hanno portato alla
dichiarazione e alla decisione della Regione Puglia di definire l’area
infettata (vedi Figura). La ricerca di come e quali piante siano sensibili
all’infezione continua presso il CNR di Bari e sembra che vi sia il serio
rischio di diffusione dell’infezione ad altre Regioni o nazioni. Nella ricerca
sono coinvolte quindi altre nazioni come la Spagna, dove viene prodotta la
maggior quantità di olio di oliva. In ogni modo avere bloccato i provvedimenti
presi per 1 anno ha comportato senza dubbio un rischio, non ancora sventato, di
diffusione in Europa e in Nord Africa della Xylella.
A proposito di terremoti remoti:
A
lead isotope perspective on urban development in ancient Naples. PNAS 2016;113:6148. Che
effetto ha avuto l’eruzione del Vesuvio del 79 AC sulla mirabile distribuzione
dell’acqua nelle città del golfo di Napoli? Gli studi archeologici descrivono
l’efficienza del governo romano nel mitigare gli effetti di un tale disastro
sulla vita quotidiana di quella popolazione. Il terremoto ha causato la
distruzione del sistema urbano di approvvigionamento dell’acqua di quell’area che
i romani avevano costruito con acquedotti in pietra e una distribuzione
capillare di una rete di “fistulae”, condotte idriche in piombo di vario
calibro, per fontane, bagni, residenze ed edifici. Ricorrendo ad analisi con
isotopi del piombo si documenta che il terremoto ha causato la distruzione del
sistema di distribuzione dell’acqua e che sono stati necessari decenni per la sua
ricostruzione, ma l’inizio dei lavori (incredibilmente, ndr) è stato immediato
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