giovedì 29 settembre 2016

Spigolature Genetica Clinica/Umana Maggio 2016. R. Tenconi



Raccolta e brevi commenti di articoli di Genetica Medica e Umana e di interesse generale del mese di Maggio 2016 (Spigolature) che hanno attirato la mia attenzione o curiosità, pubblicati nelle seguenti riviste: British Medical Journal, Lancet, Lancet Neurology, Nature, Nature Biotechnology, Nature Genetics, Nature Medicine, Nature Neuroscience, Nature Reviews Genetics, Nature Reviews Neuroscience, NEJM, PNAS, Science & Cell.

DA NON PERDERE
Medical error—the third leading cause of death in the US. BMJ 2016;353:i2139. Non abbiamo statistiche ufficiali delle cause di morte per errori medici perché la classificazione ICD non li considera (http://www.cdc.gov/nchs/fastats/leading-causes-of-death.htm). Secondo gli AA se fosse considerata una malattia sarebbe la terza come frequenza, dopo le m. cardiache e il cancro. Il numero di decessi in USA per anno per cause mediche stimato in 251.454. Suggerimenti per ridurne la frequenza:1. rendi gli errori più facilmente identificabili quando capitano, in modo che vengano riconosciuti; 2. preparati a correggerne gli effetti; 3. organizzati a renderli meno frequenti tenendo conto dei limiti umani e personali.

PER I PEDIATRI E PER ALTRI SPECIALISTI (Pediatri, Neuropsichiatri Infantili, Neurologi, Ostetrici, Cardiologi, Psichiatri, ORL, Medici della riproduzione, Patologi ecc.).
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Dementia in Down’s syndrome. Lancet Neurology 2016;15:622. La frequenza della DS, diminuita per l’introduzione dell’applicazione della diagnosi prenatale (dell’1%, primi anni ’90) ed aumentata in USA per l’aumento dell’età materna, associata ad una miglior sopravvivenza delle persone con tale condizione costituisce una delle più importanti cause di demenza precoce (< 50 anni). Nella DS comporta difficoltà diagnostiche e di trattamento per la combinazione di disabilità di apprendimento, declino cognitivo e funzionale e di segni neuropsichiatrici e comportamentali. Sono stati fatti notevoli progressi nella ricerca di fattori genetici di rischio di demenza nella DS e differenze con l’Alzheimer senza tale condizione, con la possibilità di individuare bersagli genetici, come il gene DYRK1A (localizzato nella zona critica della DS) che in aploinsufficenza causa una forma di deficit intellettivo, MRD (MIM #614104) e con terapie come l’uso di Vitamina E per intervenire sullo stress ossidativo (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01594346) ed altre (vedi Tab 3, che riporta le sperimentazioni cliniche in corso o terminate e in corso di elaborazione).
In questa Review ne vengono descritti gli aspetti epidemiologici (dai 40-49 anni prevalenza del deficit cognitivo del 55%, dai 60 ai 69 anni del 77% e a 70 anni del 100%), clinici, neurobiologici tra cui le neuroimmagini, le alterazioni neuropatologiche che la caratterizzano e i fattori genetici di rischio. Focalizzando in particolare i progressi fatti nella comprensione del deficit cognitivo di pz di età >40 anni. Dagli studi di confronto del profilo trascrizionale tra DS ed altre malattie neurodegenerative (Huntington, Alzheimer e Parkinson), da cui potrebbero essere individuati bersagli terapeutici, sembra esserci una limitata sovrapposizione (Tab. 2). Da sottolineare anche il fatto che tale bassa sovrapposizione riguarda anche il confronto del profilo trascrizionale pz DS e modello murino, fatto che sottolinea cautele nell’individuare nei risultati ottenuti nel topo potenziali terapie per l’uomo.

Case histories. Autism. Lancet 2016;387:2082. Più che fare la storia dell’Autismo vale la pena ripercorrere il nostro lontano passato (XVII-XX secolo) per vedere come venivano considerati comportamenti non comuni di alcune persone come difficoltà di relazione o parola che non arrivavano all’attenzione medica e quando arrivavano erano classificate come idioti. E come la psicoanalisi abbia cercato di interpretare tali segni arrivando addirittura negli anni ’60 ad attribuirne la causa ad un troppo freddo comportamento materno (“refrigerator mothers”) nell’allevamento del bambino. Ma negli anni successivi, grazie alle associazioni di familiari ed anche alla pressione culturale per la deistituzionalizzazione, a film (Rain Man del 1988) e racconti (The Curious Incident of the Dog in the Night-Time  del 2003), è cambiato il modo di considerare l’Autismo tanto che ora ci si chiede se sia un “disorder to be treated and cured, or simply another way of being human?” (Questo dovrebbe essere, anche come medici, il nostro “nuovo” approccio, ndr).

Neurocognitive factors in sensory restoration of early deafness: a connectome model. Lancet Neurology 2016;15:610. Review su quanto si sa degli effetti sulla connettività provocati dalla riduzione delle capacità uditive, connettività alterata non solo nel sistema uditivo ma anche tra il sistema uditivo e i centri delle funzioni cognitive. Quindi la sordità congenita può essere considerata come una connettomopatia con notevole variabilità interindividuale dell’adattamento cerebrale alla ridotta capacità uditiva che spiega le considerevoli variazioni dei risultati che si ottengono con l’impianto cocleare.

Developmental evidence for obstetric adaptation of the human female pelvis. PNAS 2016;113:5227. Per le appropriate dimensioni del bacino femminile vi è l’ipotesi ostetrica basata su considerazioni evoluzionistiche e di adattamento, recentemente criticata da alcuni, di un compromesso: largo abbastanza per consentire senza complicazioni il parto di un feto con macrocrania e allo stesso tempo necessità di avere un bacino stretto per una locomozione bipede. In questo lavoro si verifica l’ipotesi che la struttura pelvica si modifichi con l’età della donna per adeguarsi alle necessità ostetriche ricorrendo a misurazioni pelviche con TC di 265 persone dalla vita fetale tardiva all’età di 95 anni. Dai 10 anni in poi la crescita pelvica si differenzia considerevolmente tra maschi e femmine con bacino femminile all’età di 25 anni ampio per consentire un adeguato canale del parto. Il periodo di massimo dimorfismo sessuale coincide con quello della maggior fertilità (25-30 anni); dai 40-45 anni in poi il cingolo osseo del piccolo bacino femminile ha uno sviluppo che lo porta ad avere dimensioni simili a quelle del maschio. Gli AA attribuiscono queste variazioni all’effetto degli ormoni in epoca puberale sino alla menopausa. Quindi sembra esserci per un lo sviluppo di un adeguato canale del parto anche una modificazione “su richiesta” per adeguarsi alle necessità di un normale transito fetale.

Drinking artificially sweetened drinks in pregnancy shows link to overweight infants. BMJ 2016;353:i2625. Da una ricerca in cui si è chiesto se la donna in corso di gravidanza aveva bevuto quotidianamente una o più bevande zuccherate artificialmente risulta che chi ne ha fatto uso ha una probabilità molto elevata (100%) di avere un figlio/a in sovrappeso all’età di 1 anno rispetto a chi in gravidanza non ne aveva bevuto (Association Between Artificially Sweetened Beverage Consumption During Pregnancy and Infant Body Mass Index JAMA Pediatr. 2016; 170(7):662). Nell’editoriale che accompagna l’articolo si dice che i risultati sono “intriguing but preliminary” e che occorrono nuovi studi di conferma e di comprensione dei meccanismi biologi alla base di quanto rilevato.

Sex differences in the circadian regulation of sleep and waking cognition in humans. PNAS 2016:E2730. Quello che sappiamo sui ritmi circadiani, importanti per determinare i modelli di sonno e veglia di tutti gli animali, lo dobbiamo soprattutto a studi sull’uomo, in cui risulta che alcune caratteristiche come la frequenza intrinseca dell’orologio circadiano e l’ampiezza del ritmo melatoninico sono diverse nei sessi. Sappiamo molto poco invece se questa differenza sia presente anche per quanto riguarda la funzione mentale. In questo lavoro ricorrendo a una sperimentazione con volontari si dimostra che anche in questo vi sono differenze del rapporto della ritmicità circadiana e funzione mentale, con le femmine che di notte, soprattutto nelle prime ore del mattino, risultano avere maggiori difficoltà di performance cognitiva, rispetto ai maschi. Sono risultati che ci aiutano a capire meglio perché le donne hanno nel lavoro a turni maggiore deficit cognitivi e più disturbi dell’umore.

Per i chirurghi e i pediatri:
Stuck in the middle. Nature 2016;533:160. Nei disturbi dello sviluppo sessuale (DSD)(1-2% dei nati vivi) la scelta del sesso da attribuire è sempre stata presa, anche ora, su base unicamente anatomica dai chirurghi perché “it’s easier to dig a hole than build a pole (asta)”, indipendentemente da tutto il resto. In questa nota viene presentata l’esperienza di un genetista pediatra, Eric Vilain, che si è occupato di queste patologie sin dal 1990 quando era studente di medicina a Parigi. Ha cooperato con gruppi di pressione dell’intersesso per un miglior trattamento medico e collabora con il Comitato Olimpico Internazionale che 5 anni fa ha deciso alla fine che le persone con intersesso gareggino nelle categorie femminili, ma che ha anche stabilito su sua indicazione un livello massimo di testosterone ematico (<10 nanomoli per litro) per rimane in tale categoria, a meno che non si dimostri che l’atleta abbia una resistenza all’effetto del testosterone.
Ha condotto recentemente studi sulla genetica dell’orientamento sessuale attirandosi aspre critiche da molti gruppo, da ricercatori, attivisti gay, conservatori e gruppi di pressione dell’intersesso, e soprattutto questi ultimi lo accusano di non contrastare abbastanza la pratica chirurgica correttiva, a cui Eric dice di opporsi ma senza condannarla a priori e senza colpevolizzare il chirurgo che la pratica. E quindi tiene duro commentando “The thing I don’t want to compromise is scientific integrity, even when it clashes with the community narrative”. Si è anche occupato di genetica dell’omosessualità attirandosi le critiche dei religiosi conservatori perché sostenevano che l’omosessualità è una scelta e quelle degli attivisti omosessuali che temevano il rischio che venisse proposta una “cura” dell’omosessualità, come fosse una malattia. In questa nota vi sono vari pareri sulla scelta da adottare in caso di DSD, con l’orientamento generale, anche di Eric, di considerare caso per caso, famiglia per famiglia e malattia per malattia (es. nel 90-95% dei casi di iperplasia surrenalica congenita con cariotipo XX con genitali ambigui la persona si considera femmina). Un aspetto rilevante per tutti, soprattutto per i chirurghi pediatri, è il rischio che sta ora presentandosi in USA, di cause legali, come quella prospettata per un bambino reso femmina a 16 mesi e che ora, a 11 anni, si sente maschio. Il parere dell’ONU dello scorso Gennaio (ne sentivamo la mancanza, ndr) con una nota dice che gli interventi chirurgici per assegnazione del sesso ad un bambino “lead to severe and life-long physical and mental pain and suffering and can amount to torture and ill-treatment”.  Due eventi che complicano considerevolmente le scelte che i medici e i genitori devono fare in caso di DSD.

Irritable Bowel Syndrome. Nature 2016;533:S101. Nature Outllok.
History (S102). Physicians have been treating gut problems for centuries.
Microbioma (S104). Microbes’ influence on the brain
Perspective (S107). The Rome criteria duscussed
Diet (S108) Food for thought. The rise in popularity of the low-FODMAP diet
Diagnostics (S110). Filling the missing pieces. The search for biomarkers
Q&A (S1122). A listening ear: Peter Whorwell explains his approach to IBS treatment
Infectious disease (S114). Something in the water. Pathogens could alter the microbiota
Drug development (S116). A healthy pipeline. The IBS drugs on the way to the clinic
Research (S118). 4 big questions, the challenges still facing scientists:
- What are the underlying mechanisms of the syndrome? Un’iniziativa europea , GENIEUR consortium,
   ne sta studiando il contributo genetico ed epigenetico.
- What is the relationship between the disorder and mental health?
- How important is diet in driving IBS?
- Can the syndrome be definitively diagnosed?

CASI CLINICI
IMMAGINI
Hypertrichosis lanuginosa acquisita: a rare dermatological disorder. Lancet 2016:387:2035. Immagini della Ipertricosi lanuginosa acquisita , da causa non nota, spesso associata ad adenocarcinoma del polmone o del colon (utile lo screening di questi tumori) e caratterizzata da una diffusa lanugine con tricomegalia delle ciglia.

EPIGENETICA
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Father’s age and lifestyle link to birth defects in offspring, review finds. BMJ 2016;353:i2739. Commento di una review (Influence of paternal preconception exposures on their offspring: through epigenetics to phenotype. Am J Stem Cells 2016;5:11) che riporta i risultati epidemiologici e di laboratorio della letteratura sottolineando un aspetto poco noto relativo agli effetti sul prodotto del concepimento, come difetti congeniti (come difetti cardiaci) e malattie neurocomportamentali (schizofrenia, autismo), legati a condizioni paterne come l’età, il consumo di alcool, l’esposizione a fattori ambientali. Questo porta a suggerire che l’età paterna e lo stile di vita possano produrre alterazioni epigenetiche, quali metilazione del DNA, modificazioni istoniche e microRNA, che modificano l’espressione genica senza cambiarne la sequenza, che potenzialmente possono coinvolgere molte generazioni. L’effetto paterno è poco noto, storicamente ci si è sempre concentrati sull’impatto materno sul genoma fetale nel corso del periodo preconcezionale e durante la gravidanza. La review riferisce i risultati di studi epidemiologici, in vivo nei modelli animali e in vitro confrontando le differenze di metilazione del DNA nei gameti maschili correlate all’età dei soggetti. In particolare vi sono dati che inducono a pensare ad un ruolo dell’assunzione paterna cronica di alcool in epoca preconcezionale nella FASD (fetal alcohol spectrum disorder); un’indagine epidemiologica infatti riporta che più del 75% dei bambini con questo disordine hanno un padre biologico alcolizzato (ma “many of these studies fail to take into account the interplay of paternal and maternal factors”). Il meccanismo ipotizzato è di una riduzione di attività metiltrasferasica con aumento di ipometilazione CG e successiva attivazione di geni normalmente silenziati in assenza di assunzione materna di alcool prima o durante la gravidanza. L’ipometilazione epigenetica altererebbe l’espressione genica richiesta per il normale sviluppo prenatale causando la FASD. L’effetto sul prodotto del concepimento dell’alcool paterno non sarebbe solo limitato alla FASD ma anche malformazioni isolate, come difetti interventricolare.

ETICA
Human embryo research confronts ethical ‘rule’. Science 2016;352:240. Una regola generale in quasi tutte le nazioni negli ultimi decenni diceva che chi per ricerca vuole coltivare embrioni umani lo può fare non superando i 14 giorni dopo la creazione dell’embrione con la fertilizzazione in vitro (impianto nell’utero). E la regola è stata sempre rispettata perchè “it’s easy to obey a rule when you don’t have the means to break it”. La regola (in alcuni paesi come UK è per legge) impedisce di capire cosa succede dopo (spiegare ad esempio come si forma l’encefalo o difetti di impianto come causa di aborto precoce) ma ha consentito almeno la ricerca in questo campo. Il ricorso al topo non aiuta per le differenze di sviluppo tra topo e uomo. Vi è una ampio dibattito tra ricercatori e bioeticisti su questo argomento.

ZIKA VIRUS
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Brazil’s birth-defects puzzle. Nature 2016;533:475. Sottotitolo: Zika virus might not be only factor in reported microcephaly surge. Questo perchè mentre l’infezione da zika si è diffusa in tutto il Brasile l’improvviso e rilevante aumento di casi di neonati con microcefalia riguarda solo una piccola area del nord-est del Brasile, dove risiede il 90% dei 1.709 neonati confermati in Brasile con microcefalia congenita o malformazioni congenite del SNC, suggerendo così la presenza concomitante di fattori ambientali, socioeconomici o biologici favorenti la patologia. La maggior parte delle madri di neonati con microcefalia sono giovani, single, di colore, povere e tendono a vivere in piccoli paesi o nelle periferie delle grandi città.
Potrebbe anche esserci un’interazione con altre infezioni, come la febbre gialla o, in base ad un’interessante ricerca in corso di pubblicazione, il virus della diarrea bovina (BVDV), teratogeno nei bovini, le cui proteine sono state trovate nell’encefalo di 3 feti con microcefalia.

Hormonal contraceptive prescriptions in Colombia and Zika virus. Lancet (correspondence) 2016;387:1993.
I governi di nazioni centro-americani, tra cui la Colombia, hanno raccomandato alle donne di posticipare di 6 mesi-2 anni la gravidanza in attesa cessasse la fase acuta dell’epidemia da zika. In questo studio descrittivo sulla prescrizione di contraccettivi ormonali dal Gennaio 2015 al Febbraio 2016 si documenta che non vi è stata alcuna variazione del consumo di contraccettivi rispetto ai 6 mesi precedenti la raccomandazione. La spiegazione più ovvia è che in Colombia il 56% delle gravidanze non sono programmate (e in Italia? Siamo lì, credo, ndr). E’ auspicabile che sia resa possibile la partecipazione delle donne in età fertile a programmi di educazione sessuale, contraccezione e maternità sicura.

Microcephaly and Zika virus infection. Lancet 2016;387:2070. Commento di un articolo sullo stesso fascicolo (Association between Zika virus and microcephaly in French Polynesia, 2013–15: a retrospective study. Pg. 2125) sui risultati di uno studio retrospettivo nel periodo Settembre 2013 e Luglio 2015 sull’associazione infezione materna e microcefalia neonatale in Polinesia francese, dove l’epidemia è iniziata nell’Ottobre 2013 e terminata nell’Aprile 2014 con il 66% della popolazione infettata. La prevalenza della microcefalia è risultata di 2 casi (IC 0-8) su10.000 neonati e il rischio di microcefalia da infezione da zika è risultato di 95 casi (34-191) su 10.000 donne infettate nel primo trimestre di gravidanza. Quindi la stima del rischio di microcefalia da infezione contratta nel primo trimestre corrisponde a circa l’1%.

Zika Virus and Birth Defects — Reviewing the Evidence for Causality. NEJM 2016;374:1981. Special Report sulla valutazione dell’effetto sul feto dell’infezione di zika in corso di gravidanza adottando i criteri che si usano per stabile la teratogenicità di un farmaco o altro: zika ha tutte le caratteristiche di essere teratogeno con effetti sulla morfogenesi del SNC (microcefalia ed altre gravi anomalie del SNC). Anche se rimangono alcuni aspetti critici da chiarire, come lo spettro delle anomalie causate dall’infezione, il rischio relativo ed assoluto in relazione all’età gestazionale, l’esito su patologie gravidiche e sul parto.

The Zika Challenge. NEJM 2016;374:1801. Perspective con il punto della situazione commentato al meeting WHO lo scorso Marzo a Ginevra. L’intervento di un esperto: “There are many viruses that have similar characteristics to dengue, yellow fever, and Zika that have the potential to emerge. We don’t know why Zika emerged now. But we know how to develop surveillance systems that will allow us to pick these viruses up if they start to move as Zika has”.

Animals show how Zika harms fetuses. Science 2016;352:752. Mouse and monkey models detail viral attack on the placenta and the brain.

Zika virus impairs growth in human neurospheres and brain organoids. Science 2016;532:816. Esaminati gli effetti dell’infezione da zika virus nelle cellule staminali neurali umane che crescono nelle neurosfere e negli organoidi cerebrali. Applicando tecniche di immunoistochimica e di microscopia elettronica si è osservato che il virus attacca le cellule umane riducendone la vitalità e crescita. Evidenza quindi di interferenza del virus con la neurogenesi nel corso dello sviluppo cerebrale.

Zika Virus Infection during Pregnancy in Mice Causes Placental Damage and Fetal Demise. Cell 2016;165:1081. Risultati: ZIKV causes decrease of neuronal cell-layer volume resembling microcephaly e Both African and Asian ZIKV infect neural progenitors in organoids.

Brain-Region-Specific Organoids Using Minibioreactors for Modeling ZIKV Exposure. Cell 2016;165:1236.

Publishing Science in the Time of Zika. Cell 2016;165:1029.

Mosquitoes and Zika: time to harness genetic modification? BMJ 2016;353:i2548. Ci vorranno anni per sviluppare il vaccino. In questa attesa WHO sta stimolando il ricorso alla tecnica di insetti geneticamente modificati per affrontare l’epidemia del virus, che è risultata efficace in sperimentazioni su piccola scala.

ZIBALDONE
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A Modern Ars Moriendi. NEJM 2016;374:2107. Bellissima descrizione del fine vita del padre colpito da ictus da parte della figlia internista. Delicata, senza accanimento terapeutico. Leggetelo d’un fiato, è emozionante.

Australia’s off shore refugee policy in disarray. Lancet 2016;387:1880. Il 28 Aprile la Corte Suprema di Papua Nuova Guinea ha denunciato la situazione incostituzionale che viola ogni principio di libertà personale del centro di detenzione degli immigrati dell’Isola di Manus dove sono rinchiusi una parte degli immigrati che chiedono asilo in Australia (la cosiddetta Pacific Solution) scappando dalla guerra e dalla fame. Non sia sa cosa intenda fare il governo australiano che continua a ripetere che i rifugiati non devono entrare in Australia. Nello stesso tempo, come già ampiamente segnalato e ora di nuovo commentato in una lettera sullo stesso fascicolo (Children in Australia’s immigration centres. Pg 1903) il governo australiano pretende il segreto, pena sanzioni anche con la reclusione, per il personale sanitario che lavora in tali “campi di concentramento” (vedi precedente nota). Ma non tutti obbediscono e gli ospedali si rifiutano di dimettere i bambini se questi poi vengono trasferiti in questi centri. C’è quindi l’invito a non mantenere il segreto ma piuttosto ad un ampio dibattito sull’argomento da parte della popolazione. La dissuasione a chiedere asilo in Australia non può essere una scusa per sottrarsi alle proprie responsabilità.

Eliminating FGM: what can health professionals do? Lancet 2016;387:2164. Come possiamo eliminare la pratica della mutilazione genitale femminile (FGM), che comprende procedure per motivi non medici di asportazione parziale o totale dei genitali esterni o altro degli organi genitali femminili? E’ una pratica che viola i diritti umani e che è diffusa in alcune nazioni interessando più di 200 milioni di bambine e donne che comportano conseguenze fisiche e psicologiche. Nei paesi dove viene ampiamente applicata dal 9 al 75% delle FGM sono fatte da operatori sanitari (“FGM medicalizzata”). WHO ha prodotto nuove linee guida (http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2016/female-genitalmutilation -guidelines/en/) per aiutare dal punto vista medico e psicologico le persone sottoposte a tali interventi e per spingere il personale sanitario a contrastare tale consuetudine sino ad eliminarla (obiettivo che si spera venga raggiunto nel 2030) e a curare le donne che sono state sottoposte.

One in three female clinician-researchers reports sexual harassment, US survey finds. BMJ 2016;353:i2858. Da uno studio mediante questionario a 1719 maschi e femmine (il 62% ha risposto) che avevano ricevuto un premio per la carriera da parte del NHI nel periodo 2006-2009 (Sexual harassment and discrimination experiences of academic medical faculty. JAMA 2016;315:2120. Letter) risulta che in USA le donne hanno avuto molestie sessuali più frequentemente dei maschi (30% vs4%) e che 1 ricercatrice in campo clinico su 3 è stata molestata sessualmente e che quasi il 50% di coloro che hanno subito le molestie più gravi hanno poi avuto ostacolata la loro carriera. Anche se la proporzione dei molestati sessualmente risulta minore rispetto ad una simile indagine su personale accademico effettuata nel 1995 (52% per le donne e 5% per i maschi) la questione di comportamenti inappropriati nel luogo di lavoro va affrontata seriamente per ridurne la frequenza e gli effetti sulle vittime.

Liberté, égalité, fraternité…santé. Lancet 2016;387:2179 (“Santé” non è “santità”, ma “sanità”, ndr). Il modello sanitario francese differisce da quello americano, come sappiamo e come ha anche chiaramente detto Hillary Clinton in un recente dibattito elettorale, “We are not England, we are not France”.
In questa serie di articoli viene presentato tale sistema citando anche quello inglese e tedesco (ma non il nostro che, con qualche difficoltà in alcuni regioni, va altrettanto bene, ndr). Ma come per tutti questi modelli la sfida è per il futuro: sarà possibile con il cambiamento della popolazione e il suo invecchiamento assicurare un uguale accesso alle cure per l’intera popolazione? Vedi anche Achieving universal health coverage in France: policy reforms and the challenge of inequalities. Pg 2236 e State humanitarian verticalism versus universal health coverage: a century of French international health assistance revisited. Pg. 2250.

Olive tree gridlock eases. Nature 2016;533:299. In Puglia ostacoli politici e legali hanno bloccato le procedure prospettate di contenere l’infezione del Xylella fastidiosa pauca, arrivata forse dalle Americhe, dov’è endemica, in una pianta ornamentale, infezione che si è diffusa e che ha distrutto oltre 200.000 ettari di uliveti facendo morire preziose piante vecchie di più di 1.000 anni. Ora le cose sembrano cambiare grazie al parere della Corte di Giustizia Europea che ha confermato le misure di contenimento proposte 1 anno fa dalla EU, che erano state bloccate per le proteste di alcuni e con l’appoggio dei politici locali, che consistevano nel monitoraggio del diffondersi dell’infezione, lo sradicamento degli alberi infettati e degli alberi di ulivo vicini e nel ricorso ad insetticidi contro gli insetti portatori. A peggiorare la situazione vi è stata anche l’iniziativa della magistratura per l’accusa di disastro ambientale a ricercatori italiani per la diffusione dell’infezione da Xylella. Le cose si sono mosse dopo che l’EFSA (European Food Safety Authority), che ha sede a Parma, ha prodotto 3 rapporti che hanno portato alla dichiarazione e alla decisione della Regione Puglia di definire l’area infettata (vedi Figura). La ricerca di come e quali piante siano sensibili all’infezione continua presso il CNR di Bari e sembra che vi sia il serio rischio di diffusione dell’infezione ad altre Regioni o nazioni. Nella ricerca sono coinvolte quindi altre nazioni come la Spagna, dove viene prodotta la maggior quantità di olio di oliva. In ogni modo avere bloccato i provvedimenti presi per 1 anno ha comportato senza dubbio un rischio, non ancora sventato, di diffusione in Europa e in Nord Africa della Xylella.

A proposito di terremoti remoti:
A lead isotope perspective on urban development in ancient Naples. PNAS 2016;113:6148. Che effetto ha avuto l’eruzione del Vesuvio del 79 AC sulla mirabile distribuzione dell’acqua nelle città del golfo di Napoli? Gli studi archeologici descrivono l’efficienza del governo romano nel mitigare gli effetti di un tale disastro sulla vita quotidiana di quella popolazione. Il terremoto ha causato la distruzione del sistema urbano di approvvigionamento dell’acqua di quell’area che i romani avevano costruito con acquedotti in pietra e una distribuzione capillare di una rete di “fistulae”, condotte idriche in piombo di vario calibro, per fontane, bagni, residenze ed edifici. Ricorrendo ad analisi con isotopi del piombo si documenta che il terremoto ha causato la distruzione del sistema di distribuzione dell’acqua e che sono stati necessari decenni per la sua ricostruzione, ma l’inizio dei lavori (incredibilmente, ndr) è stato immediato

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